Qual è il fine ultimo di tutte le attività di comunicazione personale online?
Il vero motivo per cui comunichi e collezioni contatti e connessioni?
Faccio opera di estrema sintesi e semplifico dicendo che il vero obiettivo consiste nel far crescere attenzione e fiducia verso te stesso e quello che proponi.
Bene. Se sei d’accordo con l’obiettivo, che immagino tu possa condividere, voglio continuare a giocare con te facendo una piccola e azzardata riflessione sui contenuti e gli strumenti da utilizzare per raggiungere questo fine.
Vorrei che fosse chiaro che questa analisi è basata molto sulle mie congetture e poco su dati statistici. Tuttavia sono evidenze che misuro da anni per me e per i miei clienti e quindi proprio campati in aria non sono, o non vorrebbero esserlo.
Non ho voluto, in questo gioco, mettere in competizione le singole piattaforme, anche se nell’efficacia svolgono un ruolo da protagoniste, ma vorrei mettere in evidenza il contenuto rispetto alla piattaforma. Mi spiego meglio tra poco.

Quanto pubblico ti serve per replicare l’efficacia di una stretta di mano?

La stretta di mano è l’atto iniziale di un rapporto personale che può portare a molti risultati. Attraverso questo iniziale momento di vera vicinanza, possiamo ottenere un’amicizia, una solida relazione o una vendita. Non è un like su Facebook, è un momento in cui l’attenzione dell’altra persona è tutta rivolta a quello che fai e dici. Avere una qualità di attenzione simile online è impossibile. Tuttavia, possiamo fare lo sforzo di immaginare quanto pubblico serva per avere l’equivalente di una stretta di mano attraverso un contenuto postato in un determinato contenitore. Non è solo un esercizio per passare il tempo, ma anche una necessaria valutazione che va fatta per comprendere dove investire maggiormente le energie per ottenere il massimo dell’efficacia.

In questi anni ho capito e toccato con mano che sono più efficace e ottengo una richiesta di contatto privata quando le persone trovano quello che cercano. Un’informazione o una serie di informazioni che fanno supporre, a chi ne fruisce, di aver a che fare con la persona giusta. Non è solo un fatto di contenuto, ma anche di stile, di capacità di far trasparire le tue reali intenzioni. Si chiama posizionamento nelle percezioni delle persone (branding). Questa affinità iniziale va alimentata con la famigliarità e la coerenza, giorno dopo giorno, mese dopo mese.
Quando chiedo alla persona che mi contatta, i motivi per cui lo ha fatto, quasi sempre afferma che mi conosce da tempo e legge i miei post. Il resto è passa parola di gente che mi conosce e legge i miei post.

quanto pubblico ti serveDopo anni di analisi sommarie, posso affermare che i contenuti online (i libri li considero offline) più efficaci sono i “Blog post“, che hanno la capacità di farsi trovare da chi ne ha bisogno.
I video su YouTube e su Facebook, a patto che vengano visti nella loro interezza, con l’audio e non solo i primi 10 secondi.
I canali privati di comunicazione: email e Telegram. A condizione che gli iscritti vogliano realmente ricevere le tue comunicazioni, che reputano degne di attenzione, e non attraverso contenuti deboli inviati a liste assemblate in modi stravaganti o con mail ottenute chissà come.
I contenuti su LinkedIn hanno una grande efficacia nel mercato B2B; sono capaci di ottenere una sincera relazione, se sono scanditi con una certa frequenza e sono di indubbia qualità. Nel farlo tieni presente come funziona LinkedIn e il suo algoritmo.

Quelli sopra, a mio avviso, sono gli abbinamenti contenuti-piattaforme più efficaci.
Poi c’è Facebook, che è abbastanza utile a livello promozionale. Dove per “promozione” intendo entrambe le modalità organico+pagamento. Occorre però tanto pubblico per ottenere quello che, con un buon posizionamento su Google, posso ottenere con poche visite al Blog. Dal punto di vista promozionale, squisitamente a pagamento, Instagram è un portento. La possibilità di ottenere un link tra l’immagine e il testo, e la grande propensione degli utilizzatori a cliccare qualsiasi cosa vedano sotto le loro dita fa il resto.
Stendo un velo pietoso sulle stories su Facebook e Instagram e sul grado di attenzione di chi ne fruisce. Le lascio a chi è stato più bravo di me ad interpretarle.

Non so se questo gioco ti è piaciuto o se hai suggestioni e dati per migliorare il mio ragionamento. Lo schema grafico che vedi sopra è quello che utilizzo per capire dove investire le mie energie. Tu puoi seguirmi o fare l’esatto contrario. I risultati sono quelli che contano e se mi dimostrerai il contrario verrò a imparare da te.