Compri per il senso di appartenenza, per non sentirti escluso, perché meriti di essere premiato o perché non vuoi sentirti inferiore, per dimostrare quando sei intelligente, ricco e importante.
Non vorrai farmi credere che hai acquistato il SUV pensando di dover affrontare le dune del deserto, che hai scelto un televisore da 65 pollici, perché ti è calata la vista o il Rolex, perché ha una precisione meccanica migliore e non perde i secondi?
Non hai fame, vuoi gratificarti, spezzare la routine e fare qualcosa di nuovo. Quando ti abboni a Netflix, lo fai per passare ore di relax e avere argomenti di discussione con gli amici, o sui social. Quando bevi una Coca Cola non lo fai perché hai sete. Non è il bisogno che ti spinge a comprare, sono il desiderio, il senso di appartenenza e di distinzione.
“Compriamo cose che non ci servono con soldi che non abbiamo per fare impressione su persone che non ci piacciono” – Chuck Palahniuk
L’industria dei beni di consumo ci ha insegnato che possiamo ottenere tutto ciò che desideriamo. In una società ricca non abbiamo freddo e non sentiamo i morsi della fame, ma inseguiamo il desiderio di autorealizzazione. Un sentimento contrastante. Vogliamo appartenere e distinguerci: entrambe le cose. Essere accettati dagli altri, ma sentendoci migliori e invidiati.
I marketer lo sanno e sono al lavoro per illuderci, ancora una volta.
Non dico di essere contro senso, ma non inseguo l’ultima moda. Mi piaccio per come sono, senza per forza dover piacere a tutti. Ho una piccola macchina, che svolge egregiamente il suo compito: portarmi al lavoro e fare la spesa. I colleghi che vogliono schermi piu grandi per vederci meglio e poi lasciano la risoluzione a 800×600 mi fanno ridere… La Coca Cola? Solo con la pizza. E lascio agli altri il desiderio di sentirsi migliori e invidiati. Mi basta vivere umilmente con la convinzione che nella vita si può sempre migliorare.
Il tuo commento conferma quanto scritto da Riccardo.
Vogliamo appartenere e distinguerci.
Lo hai appena fatto.
Non c’è scampo, il bisogno di appartenere e distinguerci è qualcosa che risiede nel DNA umano.
Okkei. Allora diciamo che appartengo al genere umano e mi piace distinguermi dalla gran massa di persone che va dietro alle mode. Ed è tanto bello così, per me.
Così mi piaci amica!
Ottimo testo: concetti che noi markettari conosciamo da tempo ma fa sempre bene rimarcarli.
Meraviglia solo che, in Italia, ci siano ancora imprenditori convinti che basta un buon prodotto per avere successo.
Gli imprenditori perseguono un obiettivo complesso: aumentare il fatturato. L’obiettivo è chiaro; come arrivarci molto meno :D
Io non seguo nessuna moda, la creo. Già indossare il vestito dell autenticità è distinzione. Non c è scampo, per fortuna.
Quindi ti distingui, torniamo a quello che dico nel post :D
Concordo e diffido da chi dice che non e’ vero. Solo il voler fare moda e’ perche’ da questa moda siamo stati colpiti e quindi il discorso torna. Ottima analisi.
Grazie Stefano!
Mah. Sicuramente veritiero ma forse il concetto che si vuole trasmettere è un po’ troppo estremizzato perché, messa così, qualsiasi acquisto non di prima necessità potrebbe essere contestato. Alla fine non è che si può vivere di sola acqua, non siamo monaci tibetani in clausura e in perenne meditazione. Quindi si, saremo anche vittima del marketing o della nostra necessità di apparire, ma non necessariamente tutto deve essere fatto per appagare l’esigenza di accettazione o appartenenza. Io, per esempio, la coca cola la bevo perché mi piace e il televisore a 65 pollici non lo posso prendere ma solo perché non ho lo spazio, altrimenti non esiterei a comprarlo ma non per vantarmi, ma perché vedere un film su un 65 pollici è meglio che vederlo su uno di 24! La verità spesso è molto più semplice di quello che si pensi. Un saluto
Certo, vuoi distinguerti ;) (bevendo coca cola perché ti piace)