Compri per il senso di appartenenza, per non sentirti escluso, perché meriti di essere premiato o perché non vuoi sentirti inferiore, per dimostrare quando sei intelligente, ricco e importante.
Non vorrai farmi credere che hai acquistato il SUV pensando di dover affrontare le dune del deserto, che hai scelto un televisore da 65 pollici, perché ti è calata la vista o il Rolex, perché ha una precisione meccanica migliore e non perde i secondi?

Non hai fame, vuoi gratificarti, spezzare la routine e fare qualcosa di nuovo. Quando ti abboni a Netflix, lo fai per passare ore di relax e avere argomenti di discussione con gli amici, o sui social. Quando bevi una Coca Cola non lo fai perché hai sete. Non è il bisogno che ti spinge a comprare, sono il desiderio, il senso di appartenenza e di distinzione.

“Compriamo cose che non ci servono con soldi che non abbiamo per fare impressione su persone che non ci piacciono” – Chuck Palahniuk

L’industria dei beni di consumo ci ha insegnato che possiamo ottenere tutto ciò che desideriamo. In una società ricca non abbiamo freddo e non sentiamo i morsi della fame, ma inseguiamo il desiderio di autorealizzazione. Un sentimento contrastante. Vogliamo appartenere e distinguerci: entrambe le cose. Essere accettati dagli altri, ma sentendoci migliori e invidiati.
I marketer lo sanno e sono al lavoro per illuderci, ancora una volta.