Su LinkedIn e sui blog di settore negli ultimi mesi la parola più ripetuta è “strategia”. Chi si occupa di comunicazione e marketing la usa continuamente e spesso a sproposito. Ora credo che la strategia comune sia sempre la stessa: aumentare la visibilità della persona, della azienda, dei contenuti e dei prodotti per generare lead, opportunità e vendite. Il 90% della strategia in questo settore si può riassumere in questi comuni obiettivi. Fine della strategia.

Come arrivare a far propri questi obiettivi? Attraverso la tattica, ovvero utilizzando gli strumenti più appropriati in modo da arrivare al target giusto avvalendosi di una comunicazione corretta che evidenzi le opportunità e dia la percezione di solidità al proponente.

Sono molti i colleghi che mi chiedono perché ho smesso di esaltarmi di fronte alle novità del settore e alle nuove piattaforme, le più recenti delle quali sono Telegram, Snapchat, Periscope, Reddit, ecc. In molti casi questi canali sono nuovi solo per l’Italia, mentre hanno un pubblico consolidato oltre oceano, che attualmente ne giustificherebbe l’impiego solo per quei mercati.
Sono consapevole che chi arriva prima siede nel posto più comodo. Ne sono una prova i primi utenti che hanno creduto e compreso da subito le logiche di Twitter e Facebook. Questo vantaggio competitivo comporta una tattica che, se non viene applicata, porta via tempo e risorse che avrebbero potuto essere impiegate con maggiore profitto altrove. Ho avuto anche io in passato le smanie per le novità di settore come Foursquare, Pinterest e Google + e da queste ho appreso una importante lezione: se non sei in grado di prevedere il futuro smetti di farlo e adattati al mercato in essere. Non ho più tempo per essere un early adopter di un mercato che ha già player potenti e consolidati verso cui converge l’utenza allargata a cui le mie comunicazioni ambiscono.

Faccio un esempio. Se sbaglio ad investire in Snapchat e tra due anni non avrà replicato il successo americano, avrò perso due anni di lavoro. Se sbaglio tattica in Facebook sarò meno efficace e dovrò aggiustare il tiro, ma non avrò sprecato il mio tempo. Avrò imparato a comunicare e interpretare meglio pubblico e piattaforma. Se Snapchat avrà una formidabile crescita e sarà adottato da una buona fetta del mercato italiano allora entrerò con gli early majority, riconoscendo ai colleghi la correttezza della loro analisi e il conseguente buon piazzamento sulla piattaforma.
La mia esperienza, seppur breve, mi impone di trovare strade sicure e lineari in una selva di possibilità e di eventualità che potrebbero distrarmi dalla strategia attraverso l’utilizzo di tattiche sbagliate. Un rasoio di Occam che mi impedisce di complicare le cose semplici e mi permette di arrivare all’obiettivo nel minore tempo possibile attraverso la strada più breve. Se volete, chiamatemi pigro.