Lo stile, in un’epoca in cui tutti comunichiamo attraverso immagini, parole e grafici, determina chi siamo e il senso di appartenenza a una categoria nella quale possiamo riconoscerci. Lo stile è ciò che unisce a te chi ha la tua stessa visione e sposa i tuoi stessi valori. Lo stile è sapere cosa piace al tuo pubblico prima di impegnarsi a realizzarlo.

Avere stile ha qualcosa di magico, è una forma di leadership, poiché indica, a chi ti vede, la tua direzione e, in base a questo, si unirà o se ne andrà nauseato.
Lord Chesterfield affermava che “lo stile è la veste del pensiero; e un pensiero ben vestito, come un uomo ben vestito, si presenta migliore”.

Se la pagina in cui vendi i tuoi prodotti le tue immagini mostra trascuratezza e in ciò che scrivi traspare l’esigenza di vendere più che di aiutare; se non ti fai garante della privacy o del trattamento dei dati che ottieni, se il tuo sito ha tempi di caricamento eterni, usi slogan già letti ovunque e la chiarezza non è il tuo punto di forza, mi fai sentire fuori luogo. Lo stile denota amore verso i propri clienti e il proprio pubblico, ha un forte impatto sulla capacità di rassicurare e avvicinare le persone che hanno gli stessi valori, gusti e comportamenti.

Lo stile è quasi sempre una questione di dettagli: posso allontanarmi da ciò che comunichi già solo per un verbo, una foto o una sensazione generale che mi riporta a una brutta esperienza passata.

Tuttavia, lo stile è qualcosa che possiamo coltivare, un’abilità che possiamo alimentare attraverso una direzione: è l’impegno a circondarci della classe di cui vogliamo far parte. Alcuni la chiamano cultura, ma altro non è che l’abilità di imitare gli esempi migliori a cui vogliamo essere associati.

Spesso le mie consulenze, per necessità di cose, riguardano lo stile; non per imporne uno, chi sono io per giudicare o far cambiare stile alle persone. Alle persone non manca mai lo stile, anche se è distante da quello che personalmente apprezzo; mancano la coerenza e la direzione. Questo è il vero peccato mortale, perché allo stile non viene mai perdonata la sua caduta.