Due giorni fa su readwrite è uscito un interessante articolo scritto da Brian S Hall dove prende in considerazione le dieci professionalità dell’IT che avranno pessime probabilità ottenere lavoro in un prossimo futuro. Alcune non sono novità, ci sono gli sviluppatori di Adobe Flash, sistemisti di Windows XP, programmatori di Cobol, ecc.

Tra queste figure in declino appare a sorpresa il “SEO Specialist“.
Secondo l’autore Google sta migrando l’algoritmo: ricerche personalizzate e pertinenti basati sull’area geografica, cronologia web e ricerche suggerite diverse da utente a utente. La lotta per ridurre lo spam e le tecniche di indicizzazione sono senza quartiere, utilizzando una serie di segnali per determinare quanto una fonte sia affidabile, reputabile o autorevole. E non ultimo l’intervento manuale di verifica sull’attendibilità dei contenuti e correttezza/coerenza del sito (le risposte alle vostre, inevitabili, domande sono qua).

Aspettatevi che il lavoro di SEO Specialist avrà un declino in futuro. L’esplosione delle App per Smartphone, informazioni in tempo reale determinate sulla posizione geografica e soprattutto le condivisioni sui Social Media diminuiranno sempre più l’importanza dei risultati di ricerca

E conclude che la tecnologia in questo campo si sta spingendo sempre più su sistemi capaci di anticipare la nostra ricerca (come riportato nell’articolo di Brian Proffitt).

Prima di prendere degli insulti dai colleghi del SEO voglio dire che la mia posizione non è perfettamente aderente a quella di Brian, rilevo però che i segnali per preoccuparsi ci sono tutti. Il mio consiglio è passare velocemente (molti colleghi lo stanno già facendo) dal tentare di ingannare l’algoritmo al cercare di far capire al cliente che i contenuti di qualità solo la SEO del futuro.