Creare una sponsorizzata su Facebook o Instagram è semplice e addirittura economico: pochi euro, migliaia di views, un gesto divenuto consueto, quasi automatico e alla portata di qualsiasi azienda o persona. Un’attività, a mio avviso, sempre meno efficace. Se ne stanno rendendo conto molti inserzionisti di tutti i settori, che ormai hanno compreso come questo strumento rimanga utile solo per informare le persone che conoscono bene il Brand, regalare qualcosa che abbia un effettivo valore o per trasmettere una vaga conoscenza del marchio (brand awareness). Decisamente inutile per la tentata vendita a freddo.

Hai sicuramente presente di cosa sto parlando, le hai viste sulla metropolitana, al ristorante o in una sala d’attesa: persone che scorrono annoiate le news feed dei social alla ricerca di qualcosa che non trovano, ovvero loro stesse e la risposta ai loro singoli bisogni. Queste persone sono alla ricerca di qualcuno che le ascolti e non in attesa di acquistare un anonimo prodotto a un prezzo irripetibile; hanno acquisito la consapevolezza che la promozione a pagamento è il luogo in cui si celebrano le promesse che non vengono mantenute. Queste persone cercano calore, svago e informazioni attendibili, ma si trovano spesso ad avere a che fare con una comunicazione degna di un volantino da supermercato di periferia, introdotta dall’inequivocabile indicazione: “sponsorizzato”.

Questi ultimi anni hanno rafforzato e dato un nuovo senso al concetto di reputazione. Una percezione che in passato era più facile da governare da parte dell’azienda o della persona che intendeva gestirla a fini commerciali o per ottenere consenso. Solo pochi lustri fa, la mancanza di riscontri e di conversazioni estese dai mezzi digitali rendeva decisamente più semplice la vita a chi poteva mantenere la propria reputazione a un buon livello a forza di uscite pubblicitarie sulla carta stampata, alla radio o alla TV.

La fiducia è un prodotto della reputazione; secondo “HubSpot Research, 2019” se la sono giocata politici, marketer, venditori e anche molti giornalisti. Resistono come accade da sempre i legami forti – amici, parenti o insegnanti – per i quali è rimasta inalterata. Noi tutti immaginiamo che meriti la nostra fiducia chi ci ama e chi ci sta accanto e non chi, in passato, ne ha abusato per i propri scopi.
Il grafico che vedi in questo post dovrebbe essere il punto di partenza per costruire un marketing diverso, che parta con la vicinanza al cliente, con il servizio e che abbia come scopo la crescita di chi acquista, non la sua spremitura.
L’epoca dei limoni da spremere è finita, le sponsorizzate su un pubblico che non ti riconosce e non ti apprezza non dà quasi più succo.