Uno dei miei imbarazzi tipici, da quando faccio questo mestiere, è raccontare di cosa faccio alle persone che non sono del mio settore. In passato ho tentato di raccontare nei dettagli di cosa mi occupo attraverso sigle che solo gli addetti del settore riescono ad interpretare; digital marketing, social media manager, content marketing e digital PR. Questi maldestri tentativi portavano alla generazione di ulteriori domande e ulteriori complessità. Questo tipo di spiegazioni non vengono mai chieste ad idraulici, giardinieri e carrozzieri, una tipologia di mansioni conosciute da chiunque e immediatamente comprensibili, che portano l’interlocutore a comprendere velocemente cosa ci si può aspettare da quel tipo di professionista.
“Sfoglio” profili LinkedIn ogni giorno per avere nuove idee e comprendere come alcuni utenti si impegnano nel loro Personal Branding. Ogni volta che apro profili di professionisti che fanno lavori innovativi ho molte perplessità rispetto a come hanno descritto se stessi e la loro professione, in alcuni casi, non riesco a comprendere esattamente di cosa si occupano. L’abbondante utilizzo di termini inglesi non rendono facile il compito a chi non è conoscitore del mestiere. In alcuni casi scrivono in terza persona con descrizioni tipo: “Sono skillato nel 3D modeling software“, oppure, “In passato ha ricoperto importanti ruoli nel Marketing&Communication Strategies Development“. Comprendo che chi è interessato a voi abbia le competenze per poter recepire la terminologia da voi utilizzata, ma se siete interessati a farvi comprendere da chi ha bisogno della vostra professionalità un piccolo sforzo di narrazione, utilizzando termini comprensibili, andrebbe fatto.
Quando descrivi il tuo lavoro non raccontare le cose che fai, ma i risultati che porti
Da qualche tempo ho risolto e trovato pure clienti con una semplice spiegazione immediatamente comprensibile. Alla domanda, “tu di cosa ti occupi” rispondo nella maggioranza dei casi con: “Aiuto le aziende a comprendere la trasformazione digitale della comunicazione incrementando le loro vendite e la generazione di domanda“. Nel caso questa domanda l’abbia fatta un imprenditore comprende subito cosa porta una mia consulenza e alla domanda successiva, “come fai?” porta spesso alla presentazione di un preventivo o un corso di formazione.
Le aziende e i manager hanno bisogno di risposte non di nuove domande; nel vostro profilo LinkedIn raccontate i benefici che portate più che raccontare attraverso termini comprensibili, solo a voi e agli addetti ai lavori, cosa fate.
Molti pensano a LinkedIn come ad un curriculum vitae, oppure ad una piattaforma dove esibire la propria storia, il proprio passato. Contrariamente a quello che si crede il profilo è un’opportunità per dare una visione, raccontare cosa ci si aspetta dal futuro e come si può essere utili alle persone che leggeranno quello che scrivete. Dovete pensare alla piattaforma professionale come ad una opportunità in cui si vince se si racconta in modo chiaro perché affidarsi a voi e non ad altri.