Vi siete mai chiesti per quale motivo, su Facebook, vedete alcune promozioni e non altre? Non è il sistema a decidere quali annunci farvi vedere, ma è l’inserzionista che paga la campagna promozionale, a stabilire chi dovrà vedere un determinato contenuto. Alla piattaforma l’arduo compito di profilarvi e decidere chi siete e cosa vi interessa maggiormente.
Come riesce Facebook a capire cosa vi interessa? Lo fa in primis assumendo per buone le indicazioni che gli fornite circa l’età, la professione, gli studi che avete fatto e tutto quello che spontaneamente compilate nel vostro profilo. Queste informazioni, da sole, non bastano purtroppo per profilarvi correttamente. Quindi la piattaforma attinge dai vostri comportamenti per riuscire a comprendere cosa vi interessa: un like ad una determinata pagina, l’installazione di un’applicazione, la marca e il modello del telefono che avete acquistato, un clic su un determinato contenuto e addirittura la visita ad un sito aziendale. Facebook tiene monitorati anche gli acquisti che fate attraverso il codice (Facebook pixel) che gli ecommerce installano per tracciare le conversioni. Nulla sfugge all’analisi dei Big Data che ci riguardano.
Potete verificare e aggiornare tutti questi dati in questa splendida pagina, che Facebook ci mette a disposizione: https://www.facebook.com/ads/preferences

Profilare sui dati oggettivi

Dal punto di vista dell’inserzionista, le cose potrebbero apparire semplici, ma non lo sono. Come avete potuto apprezzare anche voi guardando il link che ho postato, Facebook di cantonate ne prende tante. Personalmente, mi sono ritrovato tra gli interessi “Belgio”, “cavalli” e “buddismo”, cose alle quali non sono particolarmente vicino. Diciamo che se per qualche motivo fate un semplice like ad un determinato contenuto, da quel momento, per il sistema, avete espresso una preferenza che rivenderà agli inserzionisti. Essendo la profilazione così poco precisa, il rischio di perdere soldi nelle promozioni è abbastanza concreto.
Ci sono modi per riuscire a spendere meno segmentando maggiormente il pubblico il primo dei quali è basarsi su dati reali. Ad esempio, all’inizio profilavo basandomi sugli interessi degli utenti mal descritti e il molto “rumore” mi permetteva di realizzare minori performance rispetto alla profilazione tarata sui dati.
Profilare sui dati, significa attenersi solo a informazioni reali e oggettive. Se cerchiamo un pubblico facoltoso impostiamo la marca e il modello dell’ultimo Smartphone da 1.000 euro (dato dedotto dalla app), il titolo di studio (dichiarato dall’utente) oppure le persone che viaggiano frequentemente (dato proveniente dai “check in” fatti sull’applicazione).
La migliore segmentazione possibile è fatta da liste di mail ottenute da CRM o campagna di acquisizione contatti e caricate su https://www.facebook.com/ads/manager/audiences/manage/ o da visite al vostro sito o landing page. Installandovi il codice di tracciamento (pixel) potete “trattenere” il pubblico su cui generare un remarketing molto verticale su utenti che già vi conoscono.
In passato, profilavo alcuni contenuti su generici “digital marketing” o “content marketing” ottenendo la metà dei risultati rispetto alla profilazione oggettiva sui “possessori di una pagina” o su quelli che hanno utilizzato IFTTT o Hootsuite. In questo caso, è implicito che siano del mestiere, perché difficilmente la casalinga di Treviso utilizzerebbe questi strumenti.

Concludo ribadendo l’importanza del possedere i dati che riguardano i nostri clienti e lead. Chiunque voglia rimanere sul mercato per gli anni a venire deve cercare di ottenere il maggiore numero e la migliore qualità dei dati delle persone con cui viene in contatto. Conoscere il proprio pubblico è fondamentale anche per cercarne uno simile. Facebook mette a disposizione il tool “Lookalike Audience” in cui creare un pubblico dalle caratteristiche simili, accumunato dagli stessi comportamenti e preferenze. Quindi se avete una lista di qualità vi consente di ottenere risultati ottimi. Perché i dati sono utili solo se veritieri. Buona promozione!