Credo che la definizione blogger sia ormai riduttiva, in un mondo digitale in cui si hanno molteplici canali in cui muoversi e postare contenuti. Chiunque può essere un comunicatore. Chi lo fa di professione, ha sempre più il dovere di affiancare una capacità tecnica a quella espositiva. Comunicare oggi è un’esigenza sia per se stessi che per la propria attività. Abbiamo canali che devono essere valorizzati per poter ottenere lavoro, vendite e nuovi collegamenti.

Non vorrei fare la parte di “quello che sa tutto” in una professione in cui ho ancora molto da imparare. Questo post ha solo l’intento di farvi comprendere le difficoltà che ho incontrato e in cui tuttora devo perfezionarmi per migliorare sempre più la mia capacità di trasmissione di informazioni e competenze.

Ho individuato tre tipi di competenze che sono l’abc imprescindibile per il comunicatore digitale.

  1. Competenza tecnica
    Credo che questo sia il mio unico punto di forza. Serve una conoscenza decentemente approfondita su come usare programmi di grafica, montaggi e riprese video e non guasterebbe una buona conoscenza di WordPress (HTML, PHP ecc..)
  2. Competenza contenutistica
    I contenuti testuali richiedono una buona capacità espositiva e la dote della sintesi. Il pubblico digitale cerca la velocità e le informazioni strettamente necessarie. Stessa cosa per i video, che devono essere interessanti subito all’inizio. Ogni secondo che passa vi giocate una fetta di pubblico che, se il video risulta noioso, lo abbandona. Il fattore entertainment è fondamentale: un buon comunicatore informa intrattenendo con uno stile leggero, ritmato e vivace.
  3. Sensibilità giornalistica
    Inutile negarlo, per comunicare abbiamo bisogno di contenuti interessanti, freschi e, per quanto è possibile, originali. Un professionista si vede dalla quantità e dalla qualità del contenuto che riesce a produrre, magari differenziandolo nei canali in cui è impegnato.
Matteo Grandi
Il post di Matteo Grandi con cui è riuscito ad avere oltre 76.000 condivisioni

Trovare qualcosa di interessante e originale da comunicare richiede un lavoro di gestione delle fonti e una quantità di tempo non indifferenti. Avere qualcosa di solido da dire è la base di qualsiasi attività comunicativa. Questa condizione viene prima della competenza contenutistica e della competenza tecnica, con cui successivamente si riuscirà a creare l’esposizione che ci fa percepire efficaci.

Uno (straordinario) esempio recente è stato realizzato da Matteo Grandi, che è riuscito ad ottenere 22.000 commenti, 128mila like e 76.000 condivisioni raccontando in modo ironico la performance di Graziano Pellè agli ultimi europei di calcio. (nota a margine: per quelli che hanno la fissa sull’orario di pubblicazione il post è stato pubblicato alle 1:44 di notte)

Qualsiasi professionista oggi ha l’obbligo di diventare un abile comunicatore. Lo richiede un mondo in cui siamo; quello che comunichiamo e le sole competenze non sono sufficienti a renderci sicuri dal punto di vista lavorativo. Affiancare la nostra capacità professionale a quella espressiva ci rende più visibili nei confronti di chi non è riuscito a cogliere questa opportunità.