Il più grande ostacolo che incontriamo nello sviluppo e nella crescita personale siamo noi stessi. Subiamo condizionamenti, interni ed esterni, che possono creare blocchi, generare ansie e paure. Riuscire a liberarcene è difficile, richiede tempo e un notevole sforzo psicologico. Maturare fiducia e sicurezza nelle proprie capacità significa affrontare un percorso obbligato che ci permetta di raggiungere i nostri obiettivi nella vita. Gli insuccessi, le critiche e i traumi ci hanno formato un carattere e un modo di agire che tentano di preservarci da ulteriori cadute e sconfitte.

Il tuo cervello ti darà sempre ragione

Abbiamo un cervello che ci aiuta in molte cose. Ci aiuta quando siamo lucidi, sereni e riposati. Ci aiuta quando osserviamo qualcosa senza l’ostacolo dei pregiudizi o dei sospetti. Ci aiuta quando vogliamo trovare una scusa per non fare una determinata azione facendo sembrare del tutto logici ed inevitabili i pretesti che noi stessi adduciamo per non agire. Ci aiuta anche nel valutare una determinata persona o nel considerare, in modo critico, il nostro modo di essere e quello che abbiamo realizzato fino ad ora.
Il tuo cervello ti darà sempre ragione. Nel bene e nel male, che tu abbia torto o ragione. Se giudichi una cosa inutile o faticosa, il cervello troverà per te le scuse e gli argomenti che confermeranno quello che pensi, ingannandoti. Se pensi che una determinata persona abbia avuto maggiore successo di te, per motivi diversi dalle sue reali competenze e capacità, il tuo cervello comincerà a lavorare alla ricerca delle possibili meschinità compiute da questo per arrivare al successo.

Il carattere di un uomo è il suo destino (Eraclito)

Ereditiamo il nostro carattere in buona parte fin dalla nascita. Anche se molti sostengono non sia modificabile un tentativo per smussare gli angoli più acuti dovremmo farlo. Secondo quanto scritto da Mario Calabresi nel libro “La fortuna non esiste”, la capacità di non farsi condizionare dal corso degli eventi è una caratteristica di alcuni caratteri vincenti. Ci sono persone che, anche in  presenza di oggettive difficoltà, mantengono la fiducia nel proprio futuro e riescono, in questo modo, a  cogliere le opportunità, perché sono pronti a rimettersi in gioco e accettano di correre nuovi rischi. Dedicano tempo a investire su di sé e sugli altri.
Lo vediamo spesso in persone famose, ma anche negli amici. Un temperamento disponibile e solare è in grado di avvicinare e abbattere il muro della diffidenza e riesce ad entrare empaticamente in contatto con le persone, acquisendo benevolenza e una buona predisposizione nei propri confronti. Essere schivi, diffidenti e poco propensi al contatto umano rende distanti. Questo è un buon punto su cui lavorare per ottenere aperture di credito e fiducia da parte degli altri.

Nessuno ha mai creato nulla da solo

Nessuno compie qualcosa di grandioso da solo. Il mito di quello che ha fatto tutto da solo è, appunto, un mito. Gli altri sono fondamentali, colleghi, clienti, amici, famigliari e fornitori che siano. Tutti sono elementi utili alla vostra crescita se sarete voi, per primi, a farli crescere con voi.
Anche se avete uno sconfinato talento e una predisposizione innata verso ciò di cui vi occupate, avrete sempre bisogno degli altri per poter emergere. Essere individualisti è un ostacolo. In un mondo così competitivo, serve la capacità di creare sinergie. Curare il proprio Personal Branding non significa allevare il proprio egoismo e accentrare su di sé oneri e onori, ma creare un’azione sinergica per la crescita collettiva e valorizzare chi vi sta accanto. Proprio come affermava Ralph Waldo Emerson, “l’unico modo per farti un amico è essere un amico”. Riconosciamo, stimoliamo, doniamo e facciamo salire sul podio con noi chi ci ha aiutato e ci è stato vicino nei percorsi professionali.

Il successo si nutre di perseveranza e di impegno

Il successo è un mix di elementi, spesso intangibili, come le idee, il talento, la capacità di essere un riferimento per gli altri, le competenze e la creatività. Nessuno è in possesso di tutte queste doti. Cercate di colmare, per quanto possibile, le vostre lacune fino a quando i vostri punti di debolezza non diventeranno anch’essi punti di forza. Secondo un recente post di Seth Godin, quando ci accingiamo a lavorare ad un qualsiasi progetto, quale può essere la cura del nostro Personal Branding, dovremo compilare sulla carta tre liste. Una lista dovrà indicare gli elementi necessari e le azioni utili ad ottenere un ottimo risultato, rimanendo distaccati, come se non lo dovessimo ottenere noi. Nella seconda lista costruiremo l’elenco delle competenze necessarie affinché questa impresa riesca al meglio, avendo cura di indicare anche quelle abilità che non possediamo. Nell’ultima lista raggrupperemo tutte le cose che temiamo, che non dipendono dalle nostre capacità e che potrebbero metterci i bastoni tra le ruote. Una volta compilate queste tre liste, guardandole con la maggiore obiettività ed il maggiore distacco possibili, avremo la misura esatta dell’impegno che dovremo metterci e non ci faremo illusioni sulla facilità dell’impresa.

Fai una cosa, ogni giorno. Solo una cosa. Anche se è semplice. Anche se è piccola. Falla ogni giorno.

Non riuscirai a diventare il professionista che vorrai essere senza impegnarti tutti i giorni. Costruire competenze, relazioni, conversazioni, la tua identità online richiede tempo e dedizione. Non basta avere le idee o le grandi intuizioni. L’idea non è un prodotto. L’intuizione è inutile se non è accompagnata da una strategia e successivamente dall’esecuzione.
Il successo non si basa esclusivamente sull’intuizione. Il successo si costruisce attraverso l’esecuzione. Le idee senza azione diventano rimpianti. “Anche se sei sul binario giusto, vieni travolto se resti fermo lì seduto”, diceva Will Rogers.
La credibilità e la reputazione personale non si costruiscono attraverso singoli momenti ma attraverso anni di lavoro. Il lavoro viene prima, il successo dopo. Ho sentito troppi colleghi dire: “il cliente paga poco, faccio il minimo indispensabile”. Se misurate il vostro impegno in danaro, non accettate lavori che non vi consentano di impegnarvi al massimo nella loro esecuzione. Il compenso non è una ricompensa. Lo è la soddisfazione di aver fatto un buon lavoro. Questa è la vostra ricompensa. “Chi crede che il danaro possa fare tutto è indubbiamente disposto a fare tutto per il danaro”, dice lo psicologo francese Hervé Beauchesne. Create qualcosa di unico e vedrete che nel giro di qualche tempo i clienti busseranno alla vostra porta. Dobbiamo imparare ad eccellere e a fare al meglio delle nostre possibilità, non per soldi, ma per dimostrare a noi stessi e agli altri cosa siamo in grado di fare.

Relazioni vere e durature

Non cercate follower, cercate connessioni durature. Non avete bisogno di numeri, ma di collegamenti reali. Molti dimenticano che i numeri della vanità, quelli basati sulla quantità dei collegamenti, sono inutili se non portano all’azione e alla vera connessione. Nel fare questo, non dovete essere snob, ma il vostro impegno è cercare di trasmettere vicinanza a chi inizia un dialogo con voi.
Nel mio personale modello di socialità digitale, non ho preferenze e considero tutti quelli che mi si avvicinano come persone degne di essere seguite e considerate, meritevoli di una risposta. Nei limiti del possibile, cerco di rispondere a tutti e di essere utile. Il personal branding non è misurabile con la qualità dei collegamenti. “è sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili”, diceva lo scrittore Marcello Marchesi.

Onestà e coerenza

L’onestà è una qualità umana che ci spinge ad agire e a comunicare in maniera leale, trasparente e sincera. L’onestà varia da persona a persona in base ai principi morali ed è ciò che impedisce di compiere azioni riprovevoli nei confronti del prossimo. Questa definizione, rubacchiata a Wikipedia (vedete l’onestà), mi trova sostanzialmente d’accordo. L’onestà deve essere soprattutto verso se stessi. Essere onesti con se stessi, prima che con gli altri, ci aiuta a vivere serenamente i rapporti interpersonali (anche quelli virtuali), perché elimina il rischio di cadere in contraddizione.
La coerenza è un valore molto apprezzato. Credo sia uno dei più apprezzati in chi ci osserva. Questo non significa che dobbiamo mantenere testardamente un’idea per sempre e non potremo cambiarla in futuro, ma neppure avere un atteggiamento ballerino e dire tutto e il contrario di tutto. Tenete ben presente che chi ci osserva lo fa in modo distratto e carpisce una percentuale minima di quello che comunichiamo. Se non avremo una linea precisa non saremo compresi e la nostra comunicazione sarà debole. “Ammetti i tuoi errori prima che qualcuno li esageri”, ha scritto saggiamente in un tweet, Andrew Mason, imprenditore fondatore di Groupon.

Conclusioni

Questo post è risultato più lungo del previsto (e del solito), ma ho voluto mettere in fila tutti gli errori più comuni e diffusi tra le persone che dicono di curare la propria identità digitale ai fini professionali. Sono di certo incappato anch’io nell’ammonimento di Ezra Pound, secondo cui “l’incompetenza si manifesta con l’uso di troppe parole” e concludo dicendo che una dote che dovremmo sviluppare tutti è l’autoironia. Prendersi troppo sul serio stanca e rischiamo di farci colpire dalla sindrome del “primo della classe”. Abbiamo tutti ben presente cosa significa. Seri ma non seriosi, un tocco di leggerezza non può che fare bene!