Scrivere un libro non è semplice, al contrario di quanto credessi è un lavoro di equipe. La prima cosa che serve è il tempo, essendo una corsa affannosa verso la meta. Il tempo te lo concedono le comprensive persone che ti circondano, nel mio caso la mia compagna Cecilia e il mio socio Rudy. Perché passare tutte le ferie di Natale, sabati, domeniche e rimanere in ufficio ore extra è un logorio continuo e frustrante. Per chi, come me, è abituato a scrivere per il blog è tutta un’altra partita; al contrario di un post, bisogna strutturare un indice e poi rimanervi fedeli, in modo da raccontare quello che si ha in mente nel modo più chiaro e lineare possibile.
Alla fine, dopo due mesi di scrittura, parte un lavoro che non conoscevo e che coinvolge molte persone: si parte dall’editing e dal sistemare sezioni che non funzionano, integrare pezzi che si è dimenticati, la correzione delle bozze, creare schemi e diagrammi, trovare foto e acquisirne i diritti, l’impaginazione, le revisioni finali e la creazione della copertina.
Alessia, Marilisa, Enrico e tutto il team della Dario Flaccovio Editore mi hanno accompagnato e sostenuto in tutto questo lungo e difficile processo, mi sono sentito coccolato, preso per mano e di fatto il libro è in parte anche loro.

Fai di te stesso un brand

Oggi il mio primo libro è in vendita sul sito dell’editore e tra qualche settimana lo sarà anche in molte librerie.
Ho cercato di essere d’aiuto a tutti quelli che hanno l’esigenza di avere un’identità online e vogliono darle visibilità, perché ho immaginato un mondo in cui la reputazione digitale e la cura del proprio Personal Branding diventa un elemento fondamentale per la propria crescita professionale e personale. Già ora non esiste recruiter e azienda che non valuti il candidato anche in base a quello che si dice di lui sulla rete. Attraverso la nostra presenza online riusciamo a vendere prodotti e servizi, il valore e l’immagine che diamo sono una garanzia ricercata e affidabile. Non è un caso che tutte le più grosse aziende oltreoceano si stiano strutturando per mettere il loro personale al centro della comunicazione: è la dimostrazione che vende più una faccia che un marchio!

I contributi degli amici

Non esiste il Personal Branding senza un network: gli amici, reali o virtuali che siano, sono la più grande risorsa dopo i contenuti. E stato per questo motivo che li ho voluti citare e in alcuni casi anche autori nel testo a dire la loro opinione; liberi e senza aver letto quello che ho scritto io.
Li ho voluti a garanzia e a tutela delle teorie che ho esposto, in modo che si ascoltasse anche una voce diversa alla fine della mia esposizione.

Contributori

  • Andrea Albanese
  • Rudy Bandiera (che ha curato anche la presentazione)
  • Enrico Bisetto
  • Damiano Bordignon
  • Riccardo Esposito
  • Claudio Gagliardini
  • Veronica Gentili
  • Silvio Gulizia
  • Davide Licordari
  • Riccardo Mares
  • Agostino Mario Mela
  • Francesco Russo
  • Giorgio Soffiato

Oltre a questi, sono citati moltissimi altri. Troverete un gran numero di conosciuti personaggi del web nel testo.

Per partire un regalo. Ho insistito con l’editore per regalare le prime 33 pagine del libro in cambio di un Tweet: lo troverete a questo link!