Sono ormai molti gli studi universitari, tra cui Stanford, Berkeley e Harvard, che dimostrano quanto le reti sociali amplifichino e coltivino il narcisismo negli utenti dei social network.

I gradi di narcisismo sono stati analizzati in base al social network utilizzato e all’età degli utenti. I risultati, pubblicati sulla rivista Computers in Human Behavior, suggeriscono come gli studenti universitari e gli adulti utilizzano i social media in modo diverso per gonfiare il loro ego e controllare la percezione che hanno di loro le altre persone.

L’articolo sulla rivista, basato su un esperimento che ha coinvolto gli utenti di Facebook, ha dimostrato che ci sono diversi profili di narcisisti sociali: narcisista, narcisista esibizionista, con sentimenti narcisistici di superiorità e autoritario. (stranamente manca Rudy Bandiera)

Quelli con un più alto grado di narcisismo tra gli studenti universitari sono presenti sia su Twitter che su Facebook. Le persone tra i 40 e i 50 anni preferiscono Facebook per esprimere il loro ego. Questi ultimi sono in cerca di approvazione sociale, mentre i più giovani per esprimere la loro ideologia.

L’autore del libro “Generation Me“, Jean M. Twenge, sostiene che oggi ci siano più narcisisti che mai, adducendo l’ipotesi secondo cui dopo il 1982 si è più frequentemente usato la prima persona singolare, cioè io (mah…). Da quella data i genitori hanno indotto a credere fosse una generazione di “esseri speciali”.

Indipendentemente dalla polemica generata dallo studio, è vero che alcune pratiche della vita digitale incoraggia l’esibizionismo e l’egocentrismo. Ho un sacco di amici e colleghi a cui scatta la paranoia se il post su Facebook non ha un adeguato numero di like e commenti.