Molti hanno una vera e propria mania per la misurazione; ci sono professionisti che trovano nei dati e nella loro rappresentazione grafica motivo di appagamento e stimolo.

Osservo molti professionisti intenti a misurare tutto ciò che pubblicano. Infatti, libri, corsi e blogger la indicano – giustamente – come una operazione fondamentale. Online trovi utili e ottimi strumenti a disposizione, come analitiche e insight, con cui puoi tenere traccia di ogni euro speso o di ogni azione intrapresa. La cosa sorprendente, che mi capita di vedere spesso, è che il tempo e le energie utilizzate in questa misurazione poi non portano a nessun cambiamento, anche a fronte di risultati inattesi o inferiori alle aspettative.
A cosa servono, quindi, queste misurazioni?

Puoi smettere di misurare fin da ora, a meno che i dati non ti aiutino a prendere una decisione migliore o a cambiare il tuo modo di fare o di essere. Se non sei pronto a cambiare la tua dieta o i tuoi allenamenti, non salire sulla bilancia. Anche quando misuri i risultati della tua comunicazione vige la stessa regola. I dati servono ad aiutarti a evolvere e a farti cambiare direzione: se sei testardo o restio al cambiamento, risparmia questo tempo per altre attività più proficue.

La vera domanda che dovresti farti è: “Cosa sono disposto a fare per ottenere il mio obiettivo? Sono disposto a lottare, difendere le mie scelte, cambiare la mia idea, impegnarmi, rimanere concentrato e paziente?”
Perché tutto ciò che otterrai è il risultato di questo approccio. Misura solo ciò che sei disposto a cambiare.