Avevo già consigliato in post precedenti di avvalervi di LinkedIn Pulse per la pubblicazione di articoli, nel caso non aveste un vostro blog personale. Il vantaggio di Pulse è di mettere a disposizione una piattaforma in cui potete inserire un post corredato di immagini, video e formattazione per renderlo graficamente interessante. Caratteristica in comune con altre mille piattaforme, ma LinkedIn offre di più. Innanzitutto il vantaggio sostanziale di questo sistema è che potete avvalervi della visibilità interna alla app (https://www.pulse.me) sempre più utilizzata per avere notizie provenienti da grossi quotidiani e da chi pubblica nel blog di LinkedIn.
Questa app è strepitosa per rimanere informati. Ha sostituito il lettore dei feed che utilizzavo alla mattina per leggere i blog che seguo. Molte idee per i post che scrivo provengono proprio da questa.
Dopo aver pubblicato un post, avete la possibilità di condividerlo agevolmente su LinkedIn stesso, su Facebook e Twitter (è venuto a mancare Google + da qualche giorno, strano). Converrà che distribuiate il post su tutti i canali che ritenete necessari e in cui siete presenti, anche all’interno dei gruppi LinkedIn che trattano il tema da voi affrontato. La piattaforma si incarica di far sapere a tutti quelli con cui siete collegati che avete inserito un nuovo post, ampliando notevolmente il pubblico rispetto ad un semplice messaggio di stato o ad una condivisione.
I dati statistici sul numero e la qualità dei lettori è ancora ad uno stadio iniziale. Indica un semplice numero di visualizzazioni disponibile al pubblico. C’è la possibilità di commentare e, per voi, di rispondere/moderare i commenti.

Funziona?

Funziona molto bene. I post pubblicati hanno una visibilità ottima che tende ad aumentare nei giorni successivi alla pubblicazione. Tutto questo è dovuto all’effetto della notifica che arriva man mano a tutti quelli che si collegano nella piattaforma. Il link appare autorevole e ipotizzo che vedendolo nelle condivisioni su Facebook e Twitter riesca ad intercettare pubblico grazie alla referenza data dalla piattaforma professionale. Si sa che l’autorevolezza del dominio di destinazione aumenta la quantità di clic.

Recentemente ho fatto due post con due notizie di attualità e con l’intenzione di applicare la formula del newsjacking in cui, se si è tra i primi a dare una notizia, si riesce a trarre il massimo vantaggio nelle letture e nelle condivisioni. Uno di questi è riuscito ad ottenere 5.000 letture, oltre 250 like e 60 commenti. Nel giro di qualche giorno ha generato 100 richieste di collegamento al mio profilo. Il secondo è partito bene e sta crescendo progressivamente. Da notare che in entrambi i post non ho affrontato un contenuto articolato come quelli che inserisco nel blog, sono certo che, se lo facessi, i numeri sarebbero decisamente migliori.

A chi non ha un blog e anche a quelli che, pur avendolo, vogliono differenziare la comunicazione consiglio caldamente di aprirlo e tentare la pubblicazione di diversi post per verificarne le potenzialità. Anche in questo caso, Facebook non sta ad aspettare ed è in procinto di rilasciare la nuova versione di Notes che permetterà di utilizzare la piattaforma per inserire post lunghi e articolati. Possiamo vedere un esempio in questa pagina.
Come diceva qualcuno in una discussione che ho letto velocemente, il blog non è una religione o una fede, ma un mezzo. Il contenuto viene prima di tutto e potrebbe non essere necessariamente pubblicato su un blog vecchio stile.