“Lo scopo del marketing è rendere inutile il processo di vendita”. Ha iniziato con una citazione di Peter Drucker, il professor Philip Kotler, l’evento che portava il suo nome di qualche giorno fa. Le aziende e il loro reparto marketing dovrebbero iniziare a trattare dipendenti e clienti come persone, prima che risorse da sfruttare. C’è un motivo molto profondo alla base del ‘Kotler pensiero’. Provo ad esporlo in poche righe.

Alcuni potrebbero pensare che il Marketing sia soggetto a mode passeggere, viste le diverse rapide fasi passate. Sempre in cerca di nuovi dogmi e regole, nell’intento di inseguire tecnologie, medium e stili di un mondo che cambia inesorabilmente. “Anticamente il Marketing era descrittivo e prescrittivo”. Il suo compito era consigliare l’acquisto al pubblico o al limite indicare le caratteristiche del prodotto. Poi si è passati attraverso una visione “prodotto-centrica”, il cui fine ultimo era il profitto, ad un Marketing orientato alle persone, al loro benessere in un’ottica di aumento del progresso sociale.

Arrivando ai giorni nostri, questo è un periodo storico in cui serve un nuovo Marketing. Probabilmente perché le tecnologie che abbiamo in tasca ci hanno reso incapaci di comprendere i mille rivoli in cui si celebra la comunicazione. “Non sappiamo più cosa sia un canale mediatico”, avverte il professore, perché siamo cambiati, profondamente.

“I giovani cercano aziende che abbiano un ideale, qualcosa che vada oltre il guadagno. Questi nuovi consumatori hanno un potere, possono informarsi e riconoscersi in quello che acquistano. Questo non è più un mondo di commodity”

Le persone non comprano più un prodotto su uno scaffale, reale o virtuale che sia, comprano un senso di appartenenza, un ideale di cui vogliono essere parte attiva.
Probabilmente per il futuro che ci attende vedremo apparire un Marketing spirituale, basato sui valori, sul rispetto dell’ambiente, che tenta di perseguire non più il profitto, ma la felicità del cliente. “Se vuoi diventare ricco rendi felice il tuo cliente”. Ma avvisa: “Non puoi rendere felice il tuo cliente se i tuoi dipendenti non lo sono”. Lo scopo ultimo è ottenere fan (non quelli della pagina di Facebook, eh!) e il passa parola.

Quando parliamo di promozione, arriva ciò che sostengo da sempre.

“C’è sempre un Contenuto alla base nel Marketing, qualcosa da mandare ai tuoi clienti o a chi è interessato a te. Ma se il cliente è realmente un tuo amico, non mandi un’offerta commerciale, mandi un’informazione che può interessargli”

Oggi le aziende dovrebbero identificare un loro “mantra” (fa l’esempio di Starbucks: “Una ricca e gratificante esperienza di caffetteria”) e tenerlo sempre presente in tutte le azioni che compiono. Perché “il Marketing è ovunque”, a partire dai valori e dalla personalità dell’azienda. Questa è l’epoca del Brand Activism, di un Brand che prende posizione anche a costo di perdere una parte di clienti. Umanizzare l’azienda non significa solo sorridere al cliente, non si può ridurre a questo il Marketing Umanistico, ma avere una forte personalità e palesare un modello per il miglioramento della società.