Qualsiasi comunicazione abbiamo intenzione di produrre ha un duplice obiettivo: deve diffondere un messaggio che noi vogliamo venga assorbito dal pubblico e deve uniformarsi agli scopi, al luogo, al tempo, alle intenzioni o allo stato mentale di chi lo riceve.

Faccio un esempio pratico: pubblicare lo stesso articolo sul Sole 24 Ore oppure su un profilo Facebook ottiene, nel pubblico, effetti diametralmente opposti.

“Il sentimento estetico generato dagli eventi non è quello del bello, ma del sublime che nasce da una disposizione dello spirito che trova in ciò che è assolutamente grande un angoscioso sgomento assieme a un’ammirata contemplazione” diceva Kant. Significa che per ogni luogo, in cui hai intenzione di pubblicare, devi tenere conto del valore percepito, del grado di attenzione e dell’autorevolezza attesa da parte di chi lo frequenta. Mai come ora il contesto è Re, perché aggiunge un grado di attenzione e di considerazione che hanno effetti immediati su quello che pubblichi.

Il sito internet, un Blog o una newsletter – in questo trionfo della comunicazione veloce – sembrano le vecchie vestigia di un passato che non esiste più. Questi strumenti sui social network hanno una pessima rilevanza algoritmica, ma, soprattutto, soffrono della mancanza di credibilità e di attenzione, in un luogo in cui ci si aspetta la velocità e la semplificazione. Un “meme” con una frase motivazionale, una foto ironica o una sterile polemica sono i contenuti attesi da parte di un pubblico che scorre distrattamente le news feed durante la pausa pranzo.

Di certo non troveremo “la disposizione verso il sublime” neppure nel nostro Blog o nella newsletter, tuttavia in questi contenitori abbiamo una buona possibilità di essere ascoltati sul serio. Lo esige lo stato mentale, l’attenzione e la considerazione di chi approda in un luogo in cui è attesa una maggiore qualità della comunicazione.

Quando mi dicono “cosa te ne fai del Blog e della newsletter?”, dico loro che è il luogo in cui genero una vera attenzione, alcuni clienti e molti amici. Cosa che ho sperimentato essere molto più difficile attraverso i social.