Usando i social a un certo livello diventiamo – per chi ci segue con assiduità – dei personaggi immaginari. Nel ‘reality show’ delle news feed indossiamo i panni di eroi che mostrano i pregi, le debolezze e le ossessioni che intimamente ci caratterizzano.

Proprio come accade in un reality, quello che mostriamo non riguarda strettamente la realtà, ma è uno spettacolo costruito al fine di guadagnare una certa rilevanza e qualche istante di attenzione, o di alimentare il nostro ricordo per ottenere benefici di vario genere.

Molti l’hanno capito, hanno assimilato la lezione e si sono adattati.

Su questo ‘palcoscenico’, è efficace essere Joker, mostrare un volto trasformato, condirlo con un insano cinismo e stupire con uno spettacolo di sé stessi che alla gente piace guardare, deridere o – al contrario – sostenere. Le persone amano le controversie, le situazioni imbarazzanti o le guerre di religione. Si nutrono delle posizioni forti, spaventose e inopportune. Apprezzano chi ha il coraggio di fare ciò che loro temono.

Joker vende più biglietti di Superman perché è imperfetto e realistico, ha una storia complessa da raccontare. L’eroe azzurro in calzamaglia, invece, è perfetto, rassicurante e conforme ai canoni; della sua vicenda conosciamo già il finale: scontato e lineare, addirittura banale.

Eppure, anche se in fondo amiamo Joker, vorremmo essere Superman, l’eroe che abbina perfettamente umiltà, gentilezza ed equilibrio mentale ai poteri illimitati di cui dispone.
Joker ci affascina, ci appassiona e ogni giorno ci nutriamo delle sue ossessioni, ma quando scegliamo qualcuno con cui lavorare, a cui affidare un compito o un lavoro da portare a termine, vogliamo certezze e rassicurazioni.

Nel reality show delle news feed seguiamo Joker, ma compriamo da Superman.