E’ un mercato in ascesa, essendo il passa parola molto più efficace dei banner e interpreta meglio l’essenza del web, in cui la conversazione e la reputazione delle persone sono il motore che genera visibilità e vendite. Oltre ai media tradizionali, chi si occupa di comunicazione, ora dovrà fare i conti con blogger e influencer di settore. Comunicare correttamente con questi non è semplice. Innanzitutto non è facile individuarli, capirne il reale valore e avvicinarli con informazioni utili in modo da suscitare il loro interesse.
Aziende e uffici stampa da oggi hanno uno strumento in più nell’analisi e nella distribuzione dei contenuti, ne parla con me Gina Gulberti, Communication & Content Manager di Augure.

1. Quali tecniche utilizza il vostro software per identificare gli influencer di settore e quanto sono importanti i blog nell’era della comunicazione digitale?

La piattaforma ‘Augure Influencer’ funziona proprio come Google. È un motore di ricerca semantico che analizza tutti i media, blog e social network di oltre 300.000 influencer online in Spagna, Francia, USA e Italia. Il motore di ricerca tiene conto di tre parametri fondamentali per stabilire una graduatoria d’influenza o quantomeno di maggiore rilevanza. In primo luogo, l’esposizione, vale a dire il pubblico verso cui una persona è in grado di inviare i propri messaggi (social network, media, blog, ecc.) Secondo parametro, la share of voice, ossia il livello di partecipazione e coinvolgimento in conversazioni sullo stesso argomento (chi scrive spesso di quell’argomento in post diversi, nei social network e su altri media); infine, l’ultimo indicatore è l’eco, la capacità di una persona di provocare reazioni negli altri attraverso ciò che pubblica su uno specifico argomento (numero di RT, post, like, commenti su post e articoli).

I blogger rappresentano i nuovi influencer della rete. A differenza di un tempo, in cui soltanto i giornalisti avevano questo privilegio, oggi la “democratizzazione” delle informazioni e lo sviluppo di piattaforme di user content generation, ha permesso ai blogger di emergere. Alcuni di loro hanno creato attorno a sé un gran pubblico, molto segmentato, ed è per questo motivo che i brand devono tenerli in debita considerazione.

Le persone non leggono più le rubriche curate dai critici sui giornali per decidere quale sarà il loro piano per il fine settimana, preferiscono fidarsi delle recensioni pubblicate da altre persone che, come loro, scrivono la loro opinione su un ristorante o un teatro per passione e non per fini economici. Questa è la vera essenza dei blogger. Il dibattito però si apre quando si prende atto che alcuni blogger scrivono solo dietro compenso.

2. Il vostro e-book è ricco di informazioni utili per confezionare un buon comunicato stampa, a quale pubblico si rivolge? Quello aziendale, magari improvvisato e fatto da impiegati che si occupano d’altro, oppure anche ai professionisti di settore?

Il target principale del nostro e-book (che consiglio a tutti di scaricarlo gratis qua, nds) è rappresentato da PR e professionisti della comunicazione. Nonostante la tecnologia si sia evoluta molto in tutti gli ambiti professionali, molte agenzie e uffici di comunicazione continuano a mantenere un approccio tradizionale, accettabile un ventennio fa. Augure promuove un nuovo modo di fare PR, un approccio che permette di dedicare più tempo allo sviluppo di strategie di comunicazione e d’idee rispetto all’esecuzione di compiti ripetitivi e meccanici (come la rassegna manuale). I professionisti della comunicazione devono iniziare a valorizzare il loro lavoro e per farlo devono prendere dimestichezza con i comunicati stampa 2.0, nuovi format che integrano elementi visivi e multimediali.

Grazie alla “Guida per creare comunicati stampa” di Augure, i professionisti della comunicazione comprenderanno con maggiore consapevolezza l’importanza di generare traffico verso i propri canali online. Per questo motivo, nella Guida offriamo 5 esempi di comunicati stampa online che rispondono a cinque diverse esigenze di comunicazione.

3. Ho spesso a che fare con gli uffici stampa e rimango sempre perplesso sulle molteplici tecniche utilizzate nell’invio dei comunicati. Alcuni li inviano nel corpo del messaggio, altri con un file Word e alcuni con PDF chiusi di cui non è possibile fare un copia/incolla. Qual è il metodo più corretto per inoltrare ad una casella mail di un blog o quotidiano il comunicato?

Non di rado abbiamo affrontato la stessa questione con i nostri clienti. Alcuni professionisti della comunicazione preferiscono inviare i comunicati stampa all’interno del corpo del messaggio di posta elettronica, altri invece come li allegano in formato PDF – scelta che sconsiglio perché alcuni giornalisti desiderano avere la possibilità di modificare i testi direttamente dal corpo del comunicato stampa – mentre un numero in crescita di comunicatori sceglie il comunicato stampa 2.0. Di cosa si tratta? Ad esempio della newsletter che alcuni brandi inviano via email alla clientela ogni due settimane o ogni mese, oppure può essere una versione “migliorata” del comunicato stampa tradizionale, che includa i link diretti alla newsroom online e ad alcuni supporti multimediali, comef, foto, video, ecc.

Infine, bisogna tenere presente che i giornalisti ricevono migliaia di email al giorno. Un format più attraente non solo faciliterà la lettura del comunicato ma permetterà loro di utilizzare tutte le informazioni in esso contenute, come ad esempio gli elementi multimediali.

Dal mio punto di vista è meglio non inviare lo stesso comunicato stampa a giornalisti, influencer e blogger. Un blogger non sempre è anche giornalista e ad ogni modo nella maggior parte dei casi, non è un professionista che cura un blog per lavoro, piuttosto si tratta di una persona che scrive di argomenti di suo interesse. Per questo motivo, l’approccio con i blogger dovrebbe essere più personalizzato.

4. Cosa si aspettano i clienti dagli uffici stampa? Che producano un quantitativo minimo di pubblicazioni su siti e cartaceo oppure solo la diffusione del comunicato nelle redazioni?

Il software Augure può essere utilizzato da chi gestisce le attività di comunicazione all’interno di aziende e agenzie. Prima di implementare la piattaforma, alcune delle agenzie nostre clienti hanno espresso necessità differenti, tra queste, quella di valorizzare al meglio le proprie azioni di comunicazione e di gestire l’archiviazione delle informazioni storiche (ad esempio: rassegne stampa di campagne passate e report di anni precedenti, informazioni sui partecipanti agli eventi, ecc.). D’altronde, la maggior parte degli utenti di Augure s’interfaccia quotidianamente con una o più agenzie esterne. Con Augure è possibile integrare tutte le azioni di comunicazione (anche quelle sviluppate dalle agenzie esterne) all’interno di un’unica piattaforma. Grazie al coordinamento tra tutte le figure coinvolte nelle attività di comunicazione, reso possibile da Augure, il successo delle campagne di comunicazione è più vicino.

Per rispondere alla tua domanda, credo che i clienti si aspettino qualcosa di più della semplice distribuzione dei comunicati stampa. Un’azienda sceglie di affidarsi a un’agenzia di pubbliche relazioni perché, oltre a voler comunicare con i contatti chiave nei media, intende avvalersi dell’esperienza e del know how di account esperti, professionisti in grado di sviluppare strategie di comunicazione efficaci (ad esempio: come costruire un messaggio interessante per i giornalisti e influencer, come comportarsi in caso di crisis). Dal mio punto di vista, le agenzie oltre a proporsi come consulenti esperti dovrebbero supportare l’azienda nella pianificazione e attuazione di strategie di comunicazione globali.