Tutti abbiamo qualcosa da comunicare. Comunicare significa vendere, farsi assumere e convincere l’interlocutore. Credo che avere la capacità di comunicare sia, da sempre, la prerogativa che ci permette di fare la differenza. Partendo dalla scuola e fino al mondo del lavoro, chi ha questa “dote” riceve vantaggi e opportunità maggiori a parità di competenza e conoscenza. Questa qualità è maggiormente apprezzabile nel mondo attuale. Possiamo crearci una visibilità attraverso i mezzi di comunicazione digitale, mezzi in cui emerge con maggiore evidenza la differenza tra chi è un abile comunicatore e chi, invece, non ha ancora compreso le potenzialità di questa dote.

Quando qualcuno mi chiede “come posso comunicare che ho il prodotto migliore per ottenere clienti?”, oppure, “come faccio a trovare lavoro in un’azienda del mio ambito?”.  L’ansia di qualsiasi azienda o persona nel mondo competitivo attuale è riuscire a vendere i propri prodotti o servizi attraverso i mille canali a disposizione.

Nei canali digitali funzionano i contenuti. Contenuti attraverso i quali, per avvicinare e catturare il cliente, si può adottare una strategia hard o una strategia soft. Le strategie “Soft leads” permettono di avvicinare i potenziali clienti senza vendere un prodotto, ma proponendo qualcosa di poco vincolante, come l’iscrizione alla newsletter o di essere seguite sui canali sociali. Diversamente, attraverso le strategie “Hard leads”, si cerca di ottenere immediatamente il cliente attraverso un’offerta a cui aderire subito e senza esitazioni.

Nel produrre contenuti per ottenere clienti si sottovaluta spesso un aspetto fondamentale, ovvero che il contenuto è un prodotto. Quando dico che “il contenuto è un prodotto” intendo che per un blogger, il post è un prodotto da commercializzare attraverso la sua rete (soft leads) di vecchi e consolidati clienti che già hanno apprezzato i suoi prodotti, cercando di acquisirne di nuovi attraverso tecniche di distribuzione a pagamento o con la collaborazione dei clienti e competitor (altri blogger).

Alcuni hanno compreso che i contenuti sono capaci di avvicinare e coinvolgere i possibili clienti e che, se coinvolgono e sono utili a chi li legge, possono aumentare il desiderio di approfondire la conoscenza di un prodotto o di una persona. Quindi, se questi contenuti sono essi stessi un prodotto, “produrre un prodotto per vendere un prodotto” risulterà estremamente complesso.

Nel mio modo di intendere la promozione digitale, lo scopo dei contenuti è quello di aprire una finestra attraverso cui l’azienda, il prodotto o la persona, si mettano in evidenza senza cercare di vendere in modo diretto, ma passando attraverso la reputazione, l’autorevolezza e le qualità che riusciranno a far percepire. Non considero il marketing digitale una pesca a strascico per fare abboccare qualcuno ad un post sponsorizzato o ad un banner pubblicitario.

Il contenuto è un prodotto da commercializzare. Lo tengano ben presente le aziende e chi cerca facile promozione. Nel mondo della comunicazione attuale non è tempo di arrivare diretti. Serve infondere consapevolezza e fiducia, prima di ottenere una vendita o un’assunzione.