Il brevetto “Agent Rank” depositato da Google lascia pochi dubbi sul futuro lavorativo di chi fa il nostro mestiere.
Il processo di avvicinamento all'”Author Rank” si sta velocemente compiendo, non mi stupirebbe se nei prossimi mesi l’azienda di Mountain View lo annunciasse. Molto probabilmente lo ufficializzerà appena un numero sufficiente di autori sarà accreditato e attivo.
Nei giorni scorsi molti di noi hanno avuto la possibilità di personalizzare l’URL del proprio profilo Google Plus (es. https://plus.google.com/+RiccardoScandellari ), anche se non è chiaro come Google abbia fatto questa scelta discriminando alcuni molto attivi sulla piattaforma, probabilmente nelle prossime ore arriverà a tutti.

authorshipLa Google Authorship fino ad oggi non è servita a molto di più che far apparire avatar e profili nelle SERP.
L’impiego del Author Rank potrebbe cambiare radicalmente il modo di indicizzare i contenuti, portando ulteriore scompiglio dopo gli aggiornamenti Panda (2011), Penguin (2012) e forse, Phantom (2014). Sarebbe irrealistico pensare che questa nuova variabile vada a sostituire il PageRank, piuttosto, possiamo immaginare che in un primo momento entrambi conviveranno completandosi a vicenda. I contenuti verranno nuovamente classificati sulla base degli indicatori di qualità, trust del dominio e autorevolezza dell’autore.

Possiamo prevedere, leggendo il brevetto depositato, che gli autori avranno un punteggio basato sui seguenti indicatori.

  • Numero di persone seguaci del profilo di Google +
  • Quante ricondivisioni e +1 avranno ottenuto
  • Quantità, qualità dei commenti e quanto ci si impegna a rispondere al pubblico
  • La qualità, la consistenza e il volume di link in entrata al contenuto dell’autore
  • L’autorità del sito e del dominio sul quale pubblicano il contenuto (dove l’Author Rank e le metriche PageRank si uniscono come indicatore di qualità)

Non mi sorprenderebbe vedere una lista o punteggio degli autori “top” o di una vetrina. Se ciò accadesse le settimane successive crescerebbero come funghi marketplace per la compravendita di contenuti sulla base dell’importanza dell’autore. In questo caso gli autori dovrebbero andarci con i piedi di piombo, perché se il sito non dovesse essere di qualità abbasserebbe il loro rank e la reputazione agli occhi del motore di ricerca.

Una sfida sia per Google che per gli autori sta per iniziare, gettando le basi per l’economia del futuro basata su reputazione e qualità.