La Generazione Z è la prossima generazione di consumatori quella che dominerà presto il mondo. Con il 32% della popolazione mondiale, rappresenteranno la maggioranza della forza lavoro entro il 2030. Sono la prima generazione immersa nel digitale e hanno già una distinta voce nel gusto, nella cultura e nell’attivismo civile. Sanno che possono cambiare il mondo, anche solo con l’esempio.
Viviamo un’epoca molto dirompente per la società e l’economia. Il modo in cui guadagniamo e spendiamo denaro non tornerà mai allo status quo pre-pandemia. Eppure, per molti delle nuove generazioni questo è “normale”.

Come impatterà questa nuova generazione nel nostro modo di fare affari e nel modo che abbiamo di vendere i prodotti?

Recentemente ho letto uno studio di GWI che mi ha lasciato abbastanza stupito. Anche se ho avuto qualche avvisaglia negli ultimi tempi frequentando ai corsi i giovani della “Gen Z”, ovvero quelli nati dopo il 1997. Avevo notato una differenza valoriale e dei comportamenti rispetto alle precedenti generazioni e questo studio amplia molto la visione di questa strana generazione che rappresenterà il futuro del business e dell’approccio verso i nostri clienti.

Questo è lo strano identikit che esce dal report:

  • Preferisce un’esperienza di vendita al dettaglio fisica rispetto allo shopping online
  • Ama i beni fisici rispetto alle esperienze
  • Paga in contanti
  • È di gran lunga il meno fedele ai brand
  • Sono meno attivi fisicamente rispetto alle altre generazioni

La Generazione Z ha una relazione diversa col denaro contante e il credito.
Negli Stati Uniti, solo 4 su 10 della “Gen Z” hanno attualmente una carta di credito. La carta di credito è il totem dei Boomer o della Generazione X.
“La “Gen Z” potrebbe essere più a suo agio online; infatti, trascorrono più tempo sui social media di qualsiasi altra generazione e sono la prima fascia d’età veramente nativa del digitale. Tuttavia, quando si tratta delle loro esperienze di acquisto, è più probabile che preferiscano le attività fisiche”, racconta Doug Gorman.

I valori etici delle aziende fanno la differenza.
“La generazione Z sarà più tentata di infilare le mani nel portafoglio se crede che il brand siano una forza positiva nel mondo”. Quasi 4 giovani della Generazione Z su 10 affermano di volere che i brand siano socialmente responsabili, mentre 3 su 10 affermano di volere che contribuiscano alla propria comunità locale.

Credo che questo studio indichi un dato parziale, ma interessante; non credo che questa giovane e influente generazione possa essere etichettata o circoscritta in comportamenti comuni. Tuttavia non li conosciamo perché non agiscono in gruppo come facevano le generazioni precedenti. L’unica cosa che sappiamo di loro è che hanno un’estrema dimestichezza con la tecnologia, ti ascoltano se rappresenti un elemento di distacco da tutto quello che è venuto prima e li convinci se sei utile, etico e mantieni le tue promesse.