Cosa fa un consumatore interessato ad un prodotto prima di acquistarlo? Cerca ulteriori informazioni online. Questa è la sintesi perfetta sull’utilità del marketing dei contenuti, da effettuare principalmente attraverso quotidiani e blog.
Secondo Media Mosaic l’82% delle imprese prevede di aumentare il budget di spesa per creare e distribuire contenuti negli anni a venire.

Lo stato attuale

L’87% dei marketer utilizzano i social media per interagire con il consumatore mentre l’81 per cento sta facendo uso di video per coinvolgere maggiormente proprio target. I blog, attualmente, sono utilizzati da 76% per distribuire contenuti e rimane ancora forte l’utilizzo della newsletter per raggiungere i consumatori.

Il futuro del content marketing

Visto che già nel 2013 le aziende hanno stanziato circa il 39% del loro budget nella creazione e condivisione dei contenuti, si prevede che questo trend possa solo crescere. Gli utenti sono affamati di informazioni e servono contenitori e fonti autorevoli a cui affidarle. Come per tutti i mercati in crescita, si stima che aumenteranno anche i blog (indipendenti e corporate) per intercettare la domanda di piattaforme su cui veicolare i contenuti.
Il grande successo delle infografiche sarà una tendenza da cavalcare come pure i contenuti video. In pratica tutti i contenuti visuali e immediati che non necessitino di una base culturale superiore nei consumatori, allergici alla lettura.
I social network continueranno ad essere utilizzati per la facilità di contatto tra gli utenti e le aziende. Nel 2013, circa il 88% dei B2B e 87% del marketing B2C hanno utilizzato i social media per avvicinare nuovi clienti e dare informazioni sui prodotti e servizi.

Quantità oltre che qualità

postHo già scritto sulla necessità che i contenuti debbano essere qualitativamente rilevanti per catturare l’interesse sia degli utenti che dei motori di ricerca, Esiste una indagine svolta da quicksprout.com secondo cui è di fondamentale importanza anche la quantità di testo per essere correttamente indicizzati.
Secondo lo studio un post di almeno 2000 parole si indicizza meglio su Google rispetto ad uno di 500, ma non solo, un post più lungo raddoppia la possibilità di condivisione, sia su Twitter che su Facebook.

condivisioneAnche gli utenti saranno più propensi a linkarlo perché percepiranno il contenuto come completo ed esaustivo  e rimanderanno a voi i collegamenti per approfondire l’argomento.

Ovviamente non dovrete sforzarvi di divagare sull’argomento inserendo frasi inutili o ripetitive altrimenti il gioco non funziona e il pubblico non vi premierà.

Sotto l’infografica di Media Mosaic che riassume lo scenario attuale e cosa ci aspetta:

content marketing