Diamo fiducia, perché ci aspettiamo onestà e affidabilità. La fiducia rappresenta l’aspettativa che riponiamo nella persona a cui la concediamo. Anche noi stessi abbiamo bisogno di ottenere fiducia. La mancanza di questo prezioso elemento si traduce in minore attenzione da parte di chi ci segue, minori aspettative nei nostri confronti, scetticismo, minori opportunità e l’inferiore chiusura di contratti.

La fiducia è un collante che lega le persone ad altre persone, un insieme di percezioni composto da ingredienti complessi come coerenza, comunicazione, reputazione e onestà. Alimentare la fiducia in chi ci osserva è una delle priorità che dovremmo avere nella nostra attività quotidiana sui social network e nelle comunicazioni digitali. Non è un esercizio difficile. Per eseguirlo al meglio, basta capire cosa fa mancare sotto i nostri piedi il terreno della fiducia nei confronti di qualcuno che osserviamo. Avete mai notato che le persone incoerenti, anche nelle piccole cose, ci rendono sospettosi? La coerenza è un indicatore di affidabilità. Come facciamo a fidarci di qualcuno che cambia spesso idea? La reputazione è data dalla considerazione e dalla stima che un soggetto possiede tra chi lo conosce e le persone con cui ha avuto a che fare. La gente parla di noi, sia in nostra presenza che in nostra assenza e quello che dice consolida i convincimenti di chi l’ascolta. Meglio tratterete le persone e più riuscirete a far vivere esperienza positive ai vostri clienti, fornitori e amici e meglio sarete raccontati.

Se attraverso i contenuti postati sui social o sul blog riusciamo a raccontare noi e la nostra attività in maniera semplice e coinvolgente, riusciamo a convincere molti della nostra preparazione e passione per il nostro lavoro, elementi essenziali che fanno crescere la fiducia.
La cosa che più fa crollare la fiducia è la bugia. Nel momento in cui qualcosa di inaffidabile esce da quello che raccontiamo o scriviamo, tutto quello che segue ne viene contaminato. Basta anche una piccola bugia svelata a mettere sulla difensiva il nostro interlocutore o chi ci segue. Ricordiamocelo quando condividiamo qualcosa che non è nostro e che non abbiamo verificato bene, perché mettere la faccia sulle bugie degli altri ci rende simili a loro nella percezione collettiva.

La fiducia si costruisce e si può perdere e ricostruire semplicemente chiedendo pubblicamente scusa e non ripetendo l’errore. Si costruisce rimanendo coerenti, anche a fronte dell’impopolarità. La forza morale di un’idea in cui crediamo e che sosteniamo con forza, lega a noi chi ha la stessa idea. La reputazione si edifica attraverso i mattoni dell’onestà e del rispetto degli altri. Trattiamo chi si avvicina a noi creando un rapporto solido e chiaro, in cui non dobbiamo regalare per forza e nemmeno sentirci obbligati ad assecondare tutte le richieste, ma in cui spieghiamo il motivo del nostro rifiuto e in generale delle nostre posizioni. La fiducia si ottiene con la chiarezza e l’autodeterminazione. Rolf Sellin nel libro “Le persone sensibili sanno dire di no”, dice che le “buone recinzioni fanno buoni vicini”. La fiducia non consiste nel soddisfare gli altri, ma nel trattare bene e determinare i limiti imposti dalle nostre esigenze. Perché il rispetto e la fiducia degli altri si creano avendo prima di tutto rispetto e fiducia in noi stessi.