La maggioranza delle persone non ama esporsi, lo noto nei messaggi che mi arrivano ogni giorno, agli eventi o ai corsi. Ci sono straordinarie competenze che non vengono espresse e non vengono valorizzate, anche a fronte di un impegno e una dedizione totale al proprio lavoro.
Gente che segue le regole, studia, obbedisce agli ordini, rispetta le direttive, ma la sua vita non cambia. Tanta fatica per uno stipendio e una posizione che rimane sempre uguale. Queste efficienti e laboriose professionalità hanno tutte le caratteristiche per essere dei punti di riferimento, delle guide o – come dicono gli americani – esprimere la leadership, ma rimangono incastrati nella loro paura.

Paura di fallire o paura di esporsi?

Capacità, qualità e competenza non sono elementi così comuni. Queste professionalità sono molto brave a rimanere nei ranghi e seguire le istruzioni, ma non hanno mai imparato a condurre il gioco, a esporsi o prendersi dei rischi.
Alcune di queste talentuose figure professionali lavorano in aziende che lottano contro il cambiamento; i vecchi dirigenti tentano di non cambiare nulla per rimanere ai vertici e la burocrazia ha la funzione di congelare l’innovazione.

Il marketing è una partita che si gioca attraverso le idee e i contenuti. Quelli che si propagano sono una rottura col passato, creano innovazione e stimolano il mercato e le conversazioni, i contenuti banali non circolano, le aziende banali non crescono.
Se ti blocca la paura del fallimento, sappi che è un alibi. Se sei dipendente, i costi effettivi vengono assorbiti dall’azienda e non ricadono su di te.
Se lavori in proprio non hai scelta: l’impresa richiede il “rischio d’impresa”. I tuoi concorrenti giocano tutte le loro carte per vincere, non puoi ritirarti in un ambiente sicuro, sei in mezzo al campo di gioco e hai la palla.

Poi c’è la paura di esporsi alle critiche. Un timore da cui liberarti subito: essere criticati è un passaggio obbligato verso la rilevanza. Nessuna critica, nessuna visibilità.
Se tu scrivessi un libro banale, con informazioni, opinioni e prese di posizione condivise dalla stragrande maggioranza, sarebbe un insuccesso editoriale, nessuna critica, nessuna discussione lo accompagnerebbe e ne darebbe slancio.

Se credi realmente in qualcosa, se hai dei principi etici, una direzione e una visione non devi nasconderti. Rifletti bene se è quello in cui credi veramente e poi esponiti alle critiche.
Se l’unico effetto collaterale che potresti avere fosse una brutta sensazione di sconforto dovresti confrontarla con i vantaggi che otterresti dal dire qualcosa di diverso e unico.
Essere diversi significa essere straordinari, potrebbe essere ottimo per la tua carriera e redditizio. Uniresti a te chi ti vede come l’esempio di ciò che lui non può essere perché bloccato dalla paura di fallire o esporsi.
Da oggi pensa diversamente: “come posso raccontare qualcosa (in cui credo fermamente) che verrà criticato?”.