Se siete gestori di pagine Facebook lo avrete notato tutti, la capacità dei post di posizionarsi nelle news feed da ottobre 2013 ad oggi si è ridotta fortemente. Questo è dovuto al cambiamento delle politiche di funzionamento dell’algoritmo imposte dalla proprietà. Ora, che un miliardo di utenti si è iscritto profilandosi, è giunto il momento di mettere a profitto la piattaforma.

risultati organiciA quanto pare sono finiti i giorni in cui le pagine riuscivano ad avere visibilità gratis e sfruttare i fan raccolti; l’agenzia di Social@Ogilvy ha analizzato quanto siano state ingenti le cadute dei marchi nei risultati organici di Facebook e i dati mostrano un calo precipitoso. La portata dei post inseriti nelle fan page hanno fatto registrare un calo dal 12,05% di ottobre 2013 fino al 6,15% (nelle pagine con oltre 500mila like passa al 2,11%) di visualizzazioni in febbraio 2014. In pratica solo 6 fan su 100 vedranno il vostro post. Una riduzione del 50% in soli 4 mesi.

Se la tendenza è questa potrebbero calare ulteriormente la portata dei post nell’organico, anche se è rimasto poco da limare ancora. La politica di questi colossi, che di fatto gestiscono la comunicazione digitale è chiara; togliere visibilità a chi ha i mezzi per fare promozione a pagamento (le aziende) per concederla alle persone. In questo modo si ottengono due risultati: aumentare la percezione di avere a che fare con i propri simili invece che con pubblicitari e uffici stampa e non secondario, aumentare in modo considerevole i guadagni da chi la promozione può permettersi di pagarla.

Anche Google sta man mano rivoluzionando le sue piattaforme in questo senso, la visibilità nei risultati organici sta man mano trasferendosi dai siti web alle persone. Google + e authorship, per chi ha occhi per vedere, indicano una strada in cui la persona diventa al centro delle conversazioni e del contenuto del nuovo web mettendo in secondo piano i brand, che se vorranno, potranno ottenere attenzione pagandola.