Non è un mistero che il valore di un prodotto, un servizio o una persona siano condizionate dal contesto, dalle percezioni e dalla rilevanza sociale in cui questo è inserito.
In questi anni è stato ampiamente dimostrato quanto le informazioni provenienti dall’ambiente influenzano le nostre aspettative relative al valore e, a loro volta, il modo in cui viviamo le esperienze in una varietà di aspetti sensoriali, come il dolore, la vista, l’olfatto, l’udito e il gusto.
Nel 2017 gli scienziati hanno confermato ciò che tutti sospettavano da tempo: quella bottiglia di vino avrà un sapore migliore se pensi che abbia un costo alto. In una ricerca pubblicata su Nature, gli scienziati affermano di aver individuato il meccanismo neuronale con cui si verifica l’effetto placebo nelle attività di marketing.

I ricercatori dell’Università di Bonn hanno chiesto a 30 persone di assaggiare campioni di tre vini diversi.
Prima di ogni assaggio, a tutti veniva detto quanto sarebbe costato il vino: 3, 6 o 18 euro a bottiglia. In realtà, ciascuno dei tre vini era identico e proveniva da una bottiglia di rosso di qualità media venduta al supermercato per 12 euro.
Gli intervenuti hanno valutato come migliori i campioni a cui gli veniva detto essere più costosi. Indipendentemente dal fatto che dovessero “pagare” gli assaggi o meno.

Il marketing funziona così; consiste nell’aumentare il valore, creare la suggestione, inserire la magia nella storia. Un biscotto può unire la famiglia, un determinato orologio ti rende unico e se quella bottiglia di vino costa molto significa che è migliore.

I placebo funzionano perché la nostra razionalità si adagia dove inizia la nostra convinzione. Senza una sorta di trigger conscio o subconscio, l’effetto placebo non si attiva. Ma quando lo fa è sorprendentemente efficace. I placebo cambiano le prestazioni, curano le malattie, migliorano il sapore del cibo, ci fanno acquistare un’auto esclusiva o seguire l’influencer solo perché ha un grande seguito.

Le statistiche, i dati o le valutazioni oggettive raramente funzionano. Siamo esseri umani; è scarsamente probabile che rimaniamo impassibili alle suggestioni. È la storia, quella che raccontiamo agli altri (o a noi stessi) che ha un potere enorme.