ilgiornale-boldriniLa storia è riportata dal quotidiano Il Giornale, ci racconta come un giovane emiliano, Alessandro M. si è visto suonare alla porta gli agenti della Polizia Postale di Bologna su mandato controfirmato dal pm romano Luca Palamara inviati a togliere sia l’immagine-beffa sia alcune frasi pubblicate su Facebook e Twitter. Frasi come questa: «Popolo del tweet, inviamo un fotomontaggio ose’ al presidente Laura Boldrini, che ci denunci tutti, come in Corea».
Il quotidiano riporta l’intervista a caldo, del giovane, dopo l’accaduto:

Non ci volevo credere quando ho visto arrivare gli agenti, La mia era solo una provocazione, mi sembrava assurdo quando stava accadendo a seguito di certe finte immagini della Boldrini, e della reazione scomposta e spropositata che ne era seguita, con perquisizioni, indagati, oscuramenti. Mi chiedevo in che mondo vivesse la Presidente posto che tutti i politici, anzi tutti gli italiani, sono vittime delle stesse prese in giro, più o meno pesanti, ma non hanno la possibilità di mobilitare a quel modo polizia e magistratura. Non mi faccia dire altro, non voglio finire in guai peggiori.

Questo è il sintomo che l’attenzione è alle stelle da parte del potere politico, il controllo è serrato, segno che i Tweet fanno male e le reazioni, spropositate, comunicano un forte malessere da entrambi le parti.
Una larga parte della popolazione non si sente rappresentato e il potere teme ogni forma di critica con poco lungimiranti reazioni da stato di polizia.