Vedo tanti impegnati a svolgere “il compito”; pubblicare un contenuto ‘purchessia’ al giorno sui social o sul blog. Un contenuto standard, magari estratto da un calendario editoriale mutuato da qualche schema preso online.
Per come la vedo io, il contenuto non può essere visto come una singola entità, ma come il concerto di una più complessa orchestrazione di elementi che portano ad un messaggio che generi comprensione, fiducia e interesse.

Il marketing è un’azione complessa che porta ad uno stimolo semplice.
Cosa vuole il cliente (vale anche per un lettore del blog, come racconto nel mio libro)? Essenzialmente due cose:

  1. Essere felice
    Un’automobile che gli dia l’impressione di cambiare vita. Un ottimo ristorante in cui passare due ore liete con gli amici o un orologio prestigioso che lo gratifichi e lo faccia apparire unico agli occhi degli amici.
  2. Risolvere un problema
    Un nuovo computer con cui lavorare meglio, una fotocopiatrice che stampi più velocemente a minor costo o un ferro da stiro con il doppio vapore.

In sostanza, due sono i motivi in base ai quali si scelgono aziende, prodotti e persone. Il primo si basa molto sulle percezioni, il secondo sulle caratteristiche tecniche. Quasi tutti i prodotti hanno la doppia caratteristica, ma una è predominante sull’altra. La grande intuizione di Apple fu che potevano sommare la felicità e il piacere alle necessarie ma fredde caratteristiche tecniche di un grigio computer da ufficio.
Quando sei impegnato a comunicare la tua azienda, il tuo prodotto o te come persona, immagina che verrai scelto in funzione di quanto sarai in grado di risolvere problemi e far felici le persone che acquisteranno. Per comprendere queste tue due essenziali caratteristiche devi per forza essere costante, etico e coerente nella comunicazione. Perché l’ultima analisi del cliente riguarda la quantità di fiducia che ripone in te o in quello che vendi.
Pubblicare continuamente e forzatamente dimostra il tuo impegno, non la tua efficacia. La strategia si differenzia dalla tattica per il lungo respiro e per l’obiettivo che si pone. Perché non è questo il mondo in cui convinci subito qualcuno con una bella foto, un buon claim o un modulo di contatti.