Da sempre si parla di contenuti che generano prima interesse e infine clienti. Questo è il grande insegnamento dell’inbound marketing: se ogni giorno pubblichi un contenuto utile, chi lo apprezza si ricorderà di te e diventerai un punto di riferimento. Tutto molto facile a livello concettuale.  

In un mondo ideale tu sei l’unico a parlare di un determinato tema e chiunque ne è interessato non ha altro modo per imparare se non seguirti. Ma sfortunatamente questo non è il mondo ideale, e non esiste un tema nuovo o non presidiato dalla concorrenza. Concorrenza che ha compreso che più pubblica e più aumenta la probabilità di essere un punto di riferimento. Il tempo e il costo per distinguerti sono dunque destinati ad aumentare sempre di più.

Il “cliente facile” lo si trova solo quando questo non ha alternative. Situazione che si verifica in due casi soltanto:

  1. sei l’unico a conoscere i suoi problemi e ad avere la soluzione;
  2. ti ritiene il più autorevole, quello che umanamente, eticamente e professionalmente è il più degno di considerazione.

Hai quindi due strade per ottenere i “clienti facili”.  
Puoi essere unico, ma dovrai trovarti in un luogo inaspettato, per non dare a chi ti sta di fronte la possibilità di confrontarti con altri o soppesarti. Cosa che ritengo molto complicata nel 2023, considerato che anche i “ritardatari digitali” hanno gli strumenti per fare paragoni.  

Oppure, puoi alimentare un clima di fiducia, autorevolezza e profonda stima professionale nei tuoi confronti. Non è un percorso facile, perché dovrai dimostrare di esserne capace con l’esempio, con i risultati, con la dedizione e la costruzione di relazioni sincere. E tutto ciò richiede costanza, presenza, coerenza, valore, fiducia e garanzia.  

Quando ti affidi a qualcuno, chiediti sempre perché l’hai scelto, perché ti sei rivolto a lui e non al suo concorrente. Cosa ha detto, fatto o come si è comportato? 
Dalla tua analisi capirai come funziona il marketing molto più che leggendo 1.000 post come questo.