Le persone si valutano per quello che fanno, non per quello che dicono.
In questi anni ho maturato una tecnica quasi infallibile per soppesare la persona che ho di fronte.
Chi vuole convincerti a aderire a un progetto, a una partnership commerciale o a una sinergia lavorativa tende a persuaderti e a non mostrare la sua vera natura. Quindi ho imparato a valutare qualcuno non per ciò che mi dice, ma per i dettagli, quelli che precedono il rivelarsi della sua etica, del suo stile e del suo modo di essere più profondo.
Se con me sei tutto sorrisi e cordialità e poi rispondi in modo arrogante a un tuo collaboratore al telefono, ho un’anticipazione di quanto mi accadrà in futuro.
Se salti la fila, cerchi una scorciatoia e non ti curi di chi ha la precedenza, dovrò stare molto attento quando in ballo ci saranno opportunità sostanziose: non sei uno che ama dividere i successi con chi ha contribuito al lavoro.
Se parli solo di te, ti annoi quando sono gli altri a farlo e provi a importi in ogni conversazione, capisco quanto è ingombrante il tuo ego.
Se cerchi di farmi schierare dalla tua parte, lamentandoti di una persona o di un gruppo di persone (“i fuffaroli”, li chiami), comprendo la tua frustrazione e quanto potrà diventare tossica la nostra futura collaborazione.
Questi sono solo alcuni dettagli da cui emerge un segnale d’allarme che in passato facevo fatica a cogliere, ma che ora suona forte in me e mi induce ad allontanarmi.
Dopo aver lavorato con persone che, per varie ragioni, mi hanno deluso, ho realizzato che, identificando gli opportuni tratti comportamentali, avrei potuto prevedere quello che poi è inesorabilmente accaduto.
Nelle prime ore in cui conosci qualcuno, deve emergere la coerenza tra le sue parole e le sue azioni: come si rivolge agli altri (non a te, che sei oggetto del suo interesse in quel momento), se rispetta le regole e gli appuntamenti. Se è disposto ad ascoltarti e non solo a parlare di sé. Come reagisce agli imprevisti, il suo grado di stress o di ansia. L’empatia e il rispetto per sé stesso, per i sentimenti e le opinioni altrui.
Ho riavvolto il nastro dei rapporti che si sono logorati e ho constatato che, se avessi letto i segnali che ricevevo, avrei potuto anticipare il futuro.
Oggi sono più attento; questo non mi rende immune dal pericolo di incontrare qualcuno che mi sorprenderà negativamente, ma riesco a identificare una buona percentuale di questi soggetti. La vita è troppo breve per circondarsi di persone egoiste, poco etiche o tossiche.
Grazie Riccardo. Queste sono anche indicazioni guida dal punto di vista etico prima di tutto, a cui attenersi. Se vogliamo che gli altri abbiano a che fare con noi dobbiamo comportarci bene con tutti.
Sacrosanta verità