Il marketing, negli ultimi 20 anni, è passato dall’essere un’esclusiva delle agenzie pubblicitarie a divenire un fenomeno di massa che coinvolge centinaia di migliaia di persone. Su LinkedIn – solo in Italia – sono censiti 257.000 profili che affermano di lavorare in questo settore. Si è quindi trasformato in un’attività soggetta alle mode, che come sempre accade cambiano in fretta. Infatti abbiamo bisogno di tornare spesso dal nostro cliente per dirgli: “Quello che hai fatto fino a ieri non funziona più, ti preparo un preventivo con la novità del momento”. Chi meglio di un marketer conosce e applica le attività di up-selling e cross-selling?

Oggi la moda del momento è l’AI. L’anno scorso erano il Metaverso, gli NFT e il Web3. Se andiamo indietro negli anni abbiamo avuto Clubhouse, la Blockchain, gli Smart speaker, il funnel marketing, il growth hacking, Google Plus e Snapchat, solo per citare alcuni fenomeni passati. Quando ho iniziato io (nel 2012) non si parlava d’altro che di inbound e viral marketing.

Come sempre in questi casi, vedo scorrere nei canali social sia entusiasmo che paura, a mio parere entrambi immotivati.

Cambia tutto, ma non cambia di tanto. Ogni nuova “moda” non fa altro che aggiungere un pezzo più o meno importante per consolidare ciò che già ci aveva insegnato Aristotele nella Retorica, opera in cui chiariva tutti gli elementi che rendono una persona credibile e che faranno la vera differenza al momento della scelta. Li riassumo di seguito:

  • Saggezza: l’esperienza diretta unita alla capacità di comprendere o spiegare fatti e azioni, di elaborare modelli astratti della realtà, di costruire giudizi, di intendere e farsi intendere dagli altri.
  • Virtù: la capacità di eccellere in qualcosa.
  • Benevolenza: la buona disposizione verso il prossimo, la capacità di farsi amare.

Se hai un’attività B2B, il solo modo per vendere – ora come nel 330 a.C. – consiste nel conversare con qualcuno che ha effettivamente bisogno di te e che ripone la sua fiducia proprio in te.

Eppure intravedo un momento in cui dovremmo avere veramente paura, il momento di “singolarità”, in cui qualsiasi marketer dovrà smettere per dedicarsi ad altro.
Quando le macchine acquisteranno (o assumeranno) al posto degli umani, il marketing cesserà di esistere.
Solo di questo dovremmo aver paura.
Per fortuna non è la moda di quest’anno. Vedremo il prossimo.