Questo è un problema irrisolto per me: non mi piace promuovermi apertamente, visto che trovo fastidioso quando sono gli altri a farlo. Negli anni ho realizzato che esiste un metodo alternativo alla pubblicità palese e che funziona altrettanto bene, anzi meglio.

Il 90% dell’autopromozione che vedo in giro non si distacca molto dalle classiche réclame anni ’80: una persona o un’azienda racconta di avere la soluzione al nostro bisogno e ce la vende a un prezzo vantaggioso.

Se si trattasse di pubblicità avrebbe senso, essendo il primo step del modello teorico AIDA con cui si informa un determinato pubblico (freddo) dell’esistenza del prodotto. Tuttavia, oggi questo genere di informazione è diventato alquanto obsoleto, poiché ci confrontiamo con un’audience che è generalmente consapevole che online esiste – a pagamento – la soluzione a tutti i suoi problemi. Siamo nel 2023, le persone hanno strumenti con cui chiedere riscontri (ad amici su WhatsApp) o per cercare sul web (Google, Amazon e YouTube) prima di ‘subire’ le promozioni.

Promozione inconsistente

Una buona parte di chi legge il mio blog e le mie newsletter apprezza quello che scrivo. Potresti immaginare che una percentuale significativa di questi lettori entusiasti poi corra a chiedermi consulenze o acquisti una copia dei miei libri su Amazon, ma non è affatto così. Anche se, sottotraccia, lo stimolo all’acquisto passa comunque, non accade tanto spesso quanto vorrei. La promozione funziona non quando tu promuovi te stesso, ma quando qualcuno – che appare distaccato e disinteressato – parla di te con notevole slancio.

Allora perché se le persone si comportano in questo modo, poi pensano che gli altri siano diversi (o stupidi) e si lanciano nell’offertona imperdibile – “solo per oggi a prezzo scontato” – quando vogliono vendere qualcosa?

Ho trovato una buona risposta in un’intervista all’attore di Hollywood Steve Martin, in cui dichiara: «Quando le persone mi chiedono come riesco ad avere successo nel mondo dello spettacolo, quello che dico sempre loro – e nessuno lo prende mai in considerazione perché non è la risposta che volevano sentire. Quello che vogliono sentire è “ecco come si ottiene un agente, ecco come si scrive una sceneggiatura, ecco come si fa” – ma io dico sempre “sii così bravo che non possano ignorarti”».

In tutti questi anni ho capito che le persone si aspettano da me il segreto, la scorciatoia o il trucco del mestiere. Non c’è trucco non c’è inganno! Devono pensare che tu sia la scelta migliore. Contano i fatti, come ti poni nei loro confronti, quanto sei generoso con loro, quanta fiducia dispensi giorno dopo giorno e cosa dicono di te.

È difficile? No, richiede solo tempo, empatia e un pizzico di generosità.