Avrò scritto almeno 50 post sull’importanza che rivestono gli altri nella nostra comunicazione e sul fatto che il nostro cuore dovrà essere rivolto verso chi ci segue. Ho scritto ancora più spesso che attraverso il valore trasmesso risulteremo coinvolgenti, riuscendo a trascinare gli altri. Mi accorgo solo ora di aver scritto raramente dell’importanza di coltivare il nostro personale valore: non riusciremo mai a trasmetterlo se noi per primi non ne saremo portatori. Per valore intendo una particolare attenzione verso il nostro benessere personale unito alla capacità di trasmettere calore e rilassatezza.

Ho notato che nello stress ho una probabilità più alta di prendere le decisioni sbagliate; che se non mi diverto non imparo nulla; che se non sono calmo non riesco ad essere creativo. Alcuni studiosi dicono che continuare a giocare è importante per crescere. Il gioco consiste nel fare qualsiasi cosa ci diverta e ci faccia stare bene con noi stessi e con gli altri. Per quel che mi riguarda, considero molte delle mie attività un gioco, questo blog, scrivere un libro, incontrare clienti o fare formazione.

Ieri ho partecipato alla gara tra blogger di Sqcuola di Blog. Ero il coach di una delle quattro squadre coinvolte nella sfida. La mia squadra è arrivata ultima. I ragazzi di tutte le squadre erano molto preparati ed entusiasti e sono riusciti a contagiarmi con la loro carica. Il gruppo a me assegnato è arrivato, purtroppo, ultimo e me ne assumo la responsabilità. Ho la responsabilità di aver “suggerito” un approccio più “markettaro” in un gioco in cui si richiedeva un semplice post. I quattro giudici, giustamente, si sono attenuti pedissequamente alla scaletta ed è andata come è andata.

Un mare liscio non ha mai fatto un marinaio esperto”, dice un vecchio proverbio inglese. I ragazzi ci sono rimasti male e ci sono rimasto male anche io vedendo le loro facce. Questa esperienza di gioco, però, non è vero lavoro. Si accorgeranno presto che nella realtà le cose sono molto diverse e si viene valutati non da una giuria ma dai risultati. Il giudice-cliente paga per avere un ritorno pari o superiore alla cifra spesa. Anche in quel caso è un gioco che premierà chi ha l’idea migliore e otterrà il punteggio più alto. Un punteggio realizzato attraverso numeri di lead e vendite ottenute.
L’importante per tutti noi è continuare a giocare, perché come disse Bernard Shaw, “non smettiamo di giocare perché invecchiamo, invecchiamo perché smettiamo di giocare”. A questi ragazzi e a tutti quelli che stanno iniziando questo lavoro, dico che riusciremo a trasmettere valore solo se il gioco entrerà a far parte di noi e delle nostre attività, con la speranza di trovare giudici benevoli.