La rincorsa di Twitter per cercare di colmare le distanze da Facebook e dagli altri maggiori social network è continua e febbrile. Il rischio di deludere gli utilizzatori è altissimo e bisogna correre ai ripari velocemente. Su Facebook, LinkedIn e Google + abbiamo già evoluti servizi di statistica che ci indicano l’efficacia dei nostri post e servono da parametro per migliorarci ed eventualmente per creare report per i clienti. Il rischio per la piattaforma cinguettante è che gli utenti si disaffezionino e che la abbandonino per altri media in cui ritengono di essere maggiormente efficaci.

statistiche tweetDa qualche giorno, su Twitter, sono attive due funzionalità decisamente interessanti. Ho notato la prima solo ieri, cioè la possibilità di avere le statistiche di ogni singolo tweet direttamente sullo smartphone. In pratica, visualizzando un nostro post, appare in calce la scritta, “visualizza attività del tweet”; selezionandola si apre una scheda con le visualizzazioni totali, le interazioni totali e una sintesi, sotto forma di infografica, di altri dati utili come i click sul post e i dati sul coinvolgimento. Questa nuova funzionalità è attualmente disponibile solo per chi ha attivato la piattaforma promozionale sul proprio account, ma spero che a breve venga allargata al resto degli utenti della rete di microblogging.

sponsorizzazioneQuesti dati erano già fruibili attraverso la pagina degli Analytics, ma averli direttamente nella app aumenta il coinvolgimento e la percezione dell’efficacia di quello che si è postato.
L’altra funzionalità molto interessante è quella che permette di sponsorizzare i post direttamente dalle statistiche. Aprendo un singolo tweet, oltre ad avere tutti i dati relativi ad esso, sarà disponibile un pulsante sulla sinistra con la scritta “Sponsorizza questo tweet” che permette di aumentare le interazioni (ovvero la somma di tutte le attività fisiche fatte sul singolo post) in base all’importo pagato. Il costo, se confrontato con l’analoga funzionalità di Facebook, a prima vista è alto. In realtà indica il minimo delle interazioni che si avranno pagando la cifra selezionata, e, facendo un test con un paio di tweet, ho verificato che si raggiunge un tasso di interazioni decisamente superiore.
Un’interessante nota a margine è la recente dichiarazione del CEO di Twitter, Dick Costolo, che al New York Times rivela che gli utenti sono per la maggior parte dei semplici visualizzatori di quello che viene scritto, e che anzi la piattaforma gradisce questi utenti che la sfruttano per informarsi: secondo quanto sostiene Costolo “Non c’è nessun bisogno che twitti, starsene lì a leggere la timeline senza cinguettare nulla non è contrario all’etica di Twitter. Quindi penso che chiunque possa ottenere un beneficio a prescindere dal fatto che voglia twittare o meno”.
 Da sempre, intervistando gli allievi ai corsi di formazione che faccio, noto l’utilizzo di Twitter come mezzo per ottenere rapide informazioni; sono molti quelli che utilizzano l’app come sostituto dei vecchi feed rss e per rimanere informati.