Nessuno si sognerebbe mai di chiedere a Steven Spielberg: «Mi scusi, come è riuscito a realizzare “Minority report”?». Oppure a Paul McCartney quale trucco abbia utilizzato per scrivere un brano come “Let it be”. Eppure vengo sommerso di richieste relative a quale sia il trucco per avere una presenza online efficace. Queste domande sono all’ordine del giorno. Come se bastasse sapere l’orario giusto di pubblicazione o quale hashtag usare per fare la differenza tra un contenuto che sappia farsi trovare o notare e uno che passi totalmente inosservato.
C’è anche chi pensa che siano i mezzi tecnologici a fare la differenza. Avere un computer migliore non significa che riuscirai a esprimerti meglio, possedere una macchina fotografica costosa non ti garantirà di scattare ottime foto, avere un pregiato strumento musicale non farà di te un ottimo musicista. Se il mondo della comunicazione si basasse su “trucchi”, per creare tanti comunicatori efficaci, basterebbe insegnarli (vista la grande richiesta del mercato c’è chi lo fa o li spaccia come tali) nei libri, agli eventi o con “blog post”.
Quasi tutti oggi siamo in grado di usare Facebook, un computer, una videocamera e aprire un blog. Questo, a mio avviso, è magnifico. Per la prima volta nella storia chiunque ha la possibilità straordinaria di comprendere se le proprie idee possano essere apprezzate da un pubblico. Chiunque può acquisire, a costi ridicoli, una serie di abilità che favoriscano l’efficacia della diffusione delle proprie teorie, una volta che si concretizzino in un contenuto. In realtà, non sono i mezzi, ma le idee a generare buoni contenuti e a decretarne il relativo successo.

I contenuti sono premiati quando sono originali, con una personalità e una voce univoca. Spesso, si tende a imitare piuttosto che a innovare, semplicemente perché imitare richiede un minor dispendio di energie. Non sono rari i commenti del tipo “cosa ci vuole? Quello che fa Chiara Ferragni lo so fare anche io”.

“Quando qualcuno dice: questo lo so fare anch’io, vuol dire che lo sa rifare altrimenti lo avrebbe già fatto prima” – Bruno Munari

Il trucco

Cosa rende te e i tuoi contenuti più efficaci? Esistono “trucchi” facilmente applicabili per avere successo nella comunicazione?
Esistono molte tecniche, che vanno studiate, per facilitare la distribuzione, l’acquisizione e il consolidamento del pubblico. Tecniche che affiancano l’attività pratica quotidiana e affinano una comunicazione personale, univoca e distinguibile dal resto. Se ci fai caso, i punti di riferimento del tuo settore si distinguono perché hanno saputo creare, e creano tuttora, contenuti diversi, unici. Hanno approfittato di un momento storico in cui la loro intuizione è stata geniale, non di un trucco del mestiere. Il trucco, quindi, è studiare quotidianamente, applicare le proprie idee, misurarne l’efficacia per ottimizzare la comunicazione successiva, incrementare un seguito che ti apprezzi e, infine, sviluppare una sensibilità nei confronti delle esigenze del pubblico e dell’evoluzione degli strumenti. Questo è il “trucco” che, ad un certo punto, potrebbe (ma non è detto) far scattare l’intuizione che nessuno ha mai avuto prima e trasformare te, o la tua azienda, in un punto di riferimento per il tuo settore.