Questa domanda mi è stata fatta qualche giorno fa. È una di quelle domande a cui non è possibile dare una risposta univoca, monolitica e sicura. È una di quelle domande che ti viene voglia di liquidare con una battuta o tirando ipotetici dadi, cercando di non fare una brutta figura e di non cadere nelle solite banalità.
Da sempre ho l’impressione che i primi che arrivano in un luogo siano quelli che alloggiano meglio, quelli che definiscono i loro spazi e diventano il naturale metro di paragone per quelli che non hanno avuto la stessa brillante idea e, di conseguenza, devono sistemarsi ai margini degli spazi già occupati.
Chi arriva prima ha il vantaggio del tempo. Il tempo per potersi guardare attorno e comprendere quello che sta accadendo, stabilire relazioni ad alto livello e proporre un servizio che, almeno per un po’, sarà unico nel suo genere. Il tempo, purtroppo, per sua stessa definizione, scorre e il vantaggio, se non amministrato, rischia di venire eroso da chi tenta di “accomodarsi” nello stesso luogo, offrendo qualcosa di più del primo arrivato: la qualità!

I primi, nel marketing vengono definiti “first-mover” ed è una componente essenziale per ottenere successo. Ai “primi” si perdona tutto. Sono arrivati con l’idea prima che con la tecnica, ma se vogliono continuare a rimanere i primi, devono aggiungere velocemente la qualità alla presenza. Il rischio è aprire la strada e venire dimenticati con la stessa velocità con cui sono arrivati.