Tra le doti più grandi che ha Seth Godin ci sono la chiarezza e la semplicità. Qualche giorno fa, è riuscito a sintetizzare un ottimo post di Austin Kleon, rendendolo ancora più fruibile. Le domande, a prima vista complesse, alla quali rispondere sono cosa rende una persona interessante e quali leve muove chi riesce a essere definito tale. Interessante è una persona che riesce a catturare e trattenere l’attenzione, quella che colpisce attraverso il contenuto e il modo in cui coinvolge i presenti. Esistono una formula matematica o un insieme di tecniche che possano fare di noi tutti persone interessanti? Probabilmente sì. L’unione di verità e sorpresa potrebbe renderci persone interessanti sia online che offline.

  • La verità. Quella verità che nasce dall’esperienza, da una storia vissuta in prima persona, da quello che abbiamo provato su noi stessi e che abbiamo visto in modo diretto. Dalla nostra verità nasce il nostro inconfondibile punto di vista sul quale costruiamo l’analisi e traiamo le conclusioni.
  • La sorpresa. La sorpresa è uno stato emotivo che colpisce un gruppo di persone. È in grado di stimolarlo chi ha spiccate doti empatiche e comunicative, perché riesce a confezionare il contenuto e a stabilire un legame tra questo e la propria verità.

In definitiva, a rendere interessanti è l’unione di questi due aspetti che costituiscono anche le fondamenta del blogging e della costruzione di buoni contenuti in grado di fare breccia all’interno di un target specifico. Alla base c’è sempre un’esperienza che viene valorizzata dalla comprensione del pubblico e dal giusto modo di coinvolgerlo.

Posso ricondurre quello che hanno scritto precedentemente Seth e Austin a questi due motti sempre validi e che hanno origini antiche: “conosci te stesso” e “conosci il tuo pubblico”. Per ottenere il massimo effetto dovrai armonizzare te stesso (prodotto) e il tuo pubblico (target) per riuscire ad attirare l’attenzione attraverso un’abile narrazione capace di attivare la curiosità, l’impegno e infine la condivisione.

Facile, no?