Il tempo è il bene più prezioso che abbiamo. È una risorsa limitata che ha un inizio e una fine. Il tempo e il suo utilizzo sono una questione prioritaria nelle nostre vite. Ho letto decine di post che spiegano come ottimizzarlo e utilizzarlo al meglio, come incastrare gli impegni e gestirli con l’ausilio delle moderne tecnologie fatte da note, calendari e liste digitali.

Gestire il tempo si può e si deve. È l’unica strategia che ci permette di incastrare impegni, lavori e sequenze di operazioni utili alla nostra vita professionale e non. Se non lo si amministra attraverso una corretta valutazione e una gestione pianificata delle operazioni veramente necessarie, non si può fare altro che sprecarlo. Ci sono priorità e cose a cui si può rinunciare. Una visione a medio termine, ci permette di individuare i nostri veri obiettivi sui quali investire e, di conseguenza, di operare tagli e inserimenti dei tempi per arrivare alla loro realizzazione. Centinaia di libri e articoli su blog vi spiegano tecniche attraverso le quali imparare a dare priorità, rinunciare o delegare attività. C’è una cosa che non viene quasi mai detta sul tempo. Lo si può ottimizzare per fare operazioni sequenziali e ripetitive. Lo si può dilatare delegando, se è possibile, una serie di attività, ma quello che non si può fare è smettere di utilizzare il tempo per ricaricarsi e rilassarsi.

Gli uomini che non hanno mai tempo sono quelli che fanno pochissimo”, ironizzava il fisico tedesco Georg Lichtenberg.
Una delle frasi tipiche che mi vengono dette da colleghi, professionisti e imprenditori è “non ho tempo”, come se il tempo fosse gestito da qualcun altro, come se fosse il tempo a decidere le loro vite. La frase “non ho tempo” assomiglia tanto ad una scusa, una buona scusa per scaricarci dalle responsabilità, per evitare di fare una cosa che non vogliamo fare. Dire a qualcuno “non ho tempo” vi fa apparire deboli e in balia di forze più grandi di voi. Dare una immagine ansiosa e affannata di sé equivale ad allontanare le persone che, per qualsiasi tipo di collaborazione sceglieranno di rivolgersi ad altri.

Dite la verità. Dite che non vi piace quello che vi hanno proposto, che avete altre priorità e che non rientra negli obiettivi che vi siete dati nella vita e nel lavoro. Sarete più apprezzati e apparirete più solidi e sicuri di voi. Non dite a voi stessi che non avete tempo. Accettate di avere cose più interessanti o verso cui provate maggiore entusiasmo, interesse o anche solo curiosità. Il nostro tempo ha un inizio e una fine, è vero. Ma è anche vero che è un’entità della quale possiamo avere il pieno controllo.