Abbiamo compreso tutti quante opportunità ci offrono le piattaforme di conversazione online, attraverso queste riusciamo a trovare nuovi clienti, informarci e a costruirci un network lavorativo utile e ricco di possibilità. Queste indispensabili tecnologie hanno il potere di assorbire il nostro tempo e le nostre energie, viene studiato da tempo l’effetto FOMO, che sta per fear of missing out, ovvero la paura di perdersi qualcosa di importante mentre si è scollegati dalle reti sociali. Siamo in perenne attesa di ricevere la notifica che ci cambierà la vita, oppure viviamo nel terrore che qualcuno ci attacchi e parli male di noi mentre non siamo connessi. Oltre questo dobbiamo rilevare come queste piattaforme siano state congegnate in modo da trattenerci e divertirci, una spirale in cui ci si ritrova ad aumentare ogni giorno il tempo speso su di esse, fino a diventare una patologia che va a discapito della nostra produttività e del nostro sentirci soddisfatti. È proprio su questo ultimo fronte che non posso fare a meno di notare come molti dei frequentatori assidui siano più propensi allo sfogo e soggetti ad un’evidente frustrazione personale che imputano a concorrenti, il governo e alla critica feroce verso chiunque faccia qualcosa.

Individuare le cause

Per prima cosa, per combattere la distrazione, dobbiamo individuarlo e conoscerlo. Le principali fonti di distrazione dei social addicted sono queste: social network, forum, e-mail, servizi di messaggeria istantanea, siti di notizie e giochi online come FarmVille, CityVille e Candy Crush. Queste sono le principali ma ne esistono anche altre.

Combatterle

Per tornare ad un livello di operatività e di sanità mentale accettabile, ovvero non peggiore del punto di partenza, dobbiamo evitare di ascoltare le sirene e legarci forti all’albero maestro della produttività, quindi: TOGLIERE LE NOTIFICHE, sono il male assoluto, mettiamo Skype in modalità “occupato”, disattiviamo quelle del sistema operativo (specialmente su Mac OSX). Disattiviamo le notifiche dal cellulare, oppure nascondiamole alla vista. Una volta isolati dalle distrazioni push lavoriamo su noi stessi.
Se siamo in una fase avanzata della patologia, in cui non riusciamo più a tenere a freno la smania di sapere cosa pubblica il mondo mentre lavoriamo, dovremo adottare mezzi tecnici per bloccare tutti i siti responsabili del nostro malessere e le fonti di distrazione. Esistono ottimi plugin per Chrome e Firefox che impediscono l’accesso ad una lista di siti da noi individuati, se non attraverso determinate regole fatte di tempi e fasce orarie autorizzate. Sono moltissimi e questo è uno dei tanti: StayFocusd.
L’utilizzo di questi mezzi dovrebbe attuarsi solo dopo aver capito che da soli non possiamo farcela e non abbiamo abbastanza forza di volontà per reagire a questo malessere.

Dotarci di un buon metodo per vivere una vita in cui al centro non ci sono social network e affini non farà altro che migliorare la nostra autostima, la creazione di cose nostre di cui andremo fieri e alla fine verremo premiati proprio li dove abbiamo posto un freno.