Parlando con alcuni gestori di social network di grosse aziende italiane rimango sempre stupito sull’importanza che viene dato al Klout, in alcuni casi il punteggio è un fattore discriminante se rispondere e dare assistenza al cliente lamentoso, alla critica, oppure alla segnalazione d’inefficienza.
Le società di PR sono desiderose di capitalizzare questi personaggi con omaggi e inviti spesati ad eventi (anche se non sono nessuno personalmente ne ricevo almeno uno a settimana) nella speranza che il loro prodotto verrà promosso attraverso i canali dell'”influencer“. Solitamente questi personaggi hanno pagine Facebook, Twitter ecc.. molto nutrite e con molte interazioni.
Tanto che alcuni che conosco molto bene ormai sono diventati boriosi come dive del muto, in pratica è il “lei non sa chi sono io” del 21° secolo.

L’ambizione della piattaforma è misurare ogni attività sul web e verificarne il grado di risonanza tra gli utenti. Un’attività ambiziosa è complessa, infatti, l’indice e tutto fuorché affidabile. La cosa interessante e che negli ultimi mesi, oltreoceano, è al centro di innumerevoli richieste di accedere alle API dell’algoritmo.
Più di 200.000 aziende utilizzano Klout per il business. Sono 10.000 le aziende che utilizzano API di Klout. E ci sono state 500 campagne Perk (in pratica per chi ha un punteggio alto riceve benefici e omaggi). Inoltre, Klout ha potenti partnership con Salesforce e Microsoft.

Questo è tutto molto “americano“, le aziende di quelle lande hanno estremo bisogno di benchmark a cui affidarsi, con il rischio di prendersi delle fregature colossali. Nei prossimi mesi, come anticipa businessinsider.com, cambierà molto, ha avuto un iniezione di liquidità da investitori che credono nel progetto e attendiamo fiduciosi che colmi le ENORMI lacune che ora lo attanagliano.