“Questo è ciò che sta diventando Internet: una foresta oscura”, racconta Yancey Strickler sul Blog OneZero.
Sono rimasto affascinato da questa dinamica, che ho potuto verificare nella realtà, parlando con amici e persone che incontro in giro per l’Italia.
In pratica, proprio come avviene in natura, se osserviamo una foresta di notte, non si muove nulla. Questo potrebbe portarci a pensare che sia un luogo privo di vita, in realtà chi la abita è intento a nascondersi, perché di notte escono i predatori.

“In risposta agli annunci, al tracciamento, alla pesca a strascico, all’hype e ad altri comportamenti predatori, ci stiamo ritirando nelle nostre oscure foreste di Internet, lontano dai canali mainstream”

Le persone comuni hanno compreso che mostrarsi in pubblico è potenzialmente dannoso o fonte di piccoli problemi. “Internet di oggi è un campo di battaglia”. È scomparso il diffuso storytelling di un utopico web 2.0 dove tutti avrebbero vissuto in una bolla felice in cui trovare amici e lavoro. L’atmosfera attuale dei canali mainstream assomiglia ad una corsa per i pochi che hanno la voglia e lo stomaco di confrontarsi con una concorrenza feroce in cui innescare una mischia per il potere. Il grosso della popolazione, dopo un primo approccio deludente, si è ritirato nella foresta oscura per evitare il confronto o i rischi connessi alla visibilità incontrollata.
La foresta oscura dei canali Instagram resi privati, gruppi ad invito, messaggistica, mail o gli ambienti chiusi verso l’esterno offrono una copertura psicologica e reputazionale che permettono a chi non ha saputo o voluto esporsi di essere se stessi in un ambiente riservato, controllato e controllabile.

“Questi sono tutti spazi in cui una conversazione depressurizzata è possibile per merito dei loro ambienti non indicizzati, non ottimizzati e non gamificati da algoritmi di visibilità”

Al contrario di qualche anno fa, oggi è facile scrivere questo post; vedo che le persone hanno una nuova consapevolezza rispetto agli aggregatori sociali, vedo che, finalmente, riescono a distaccarsene e a comprendere quando tempo veniva sprecato inutilmente.
Non hai bisogno dei social per fare amicizia, per acquistare un computer o per impegnarti in politica. Non hai bisogno di Facebook per prendere un Taxi, ascoltare nuova musica o prenotare un ristorante.
Non hai bisogno di osservare persone frustrate, di essere vittima di stalking, di leggere pericolose notizie non supportate da dati o di venire tracciato dalla pubblicità.

Hai bisogno di amici, clienti, serenità, concentrazione, tempo e fiducia. Cose che puoi trovare nella foresta oscura della relazione, attraverso contenuti che ti posizionano, o rispondendo ai bisogni percepiti delle persone. Puoi alimentare le relazioni a cui tieni davvero, con persone realmente interessate a te e dalle quali ti senti rassicurato. Puoi avere amici, ma anche clienti o trovare lavoro. Ti basta aggiungere collegamenti e non follower. Infine ti basta essere per loro un amico sincero.