Il celebre Riccardo Luna, referente per l’Italia per la politica dell’Agenda Digitale Europea, ha esteso la sua influenza e la capacità d’azione ai primi “Digital Champion“, cento personaggi della rete scelti tra innovatori, comunicatori e opinion leader. L’operazione ha scatenato critiche e prese di posizione di ogni tipo e sul web nei gruppi e nelle newsfeed dei principali social network se ne sono sentite di tutti i colori, tra chi applaude e chi critica aspramente l’iniziativa.

L’operazione, per chi osserva con occhio da comunicatore, ha aspetti interessanti. La figura del Digital Champion, come Riccardo Luna, ha bisogno di consenso e di una base di sostenitori per garantirle operatività e tempo di permanenza (ricordo che è un ruolo legato alla politica e a chi governa). Con questa operazione, il nostro “campione digitale” si è garantito una vasta base di sostenitori attraverso una classica attività di influencer marketing con cui ha aggregato e aggregherà migliaia di personaggi influenti della rete. Questo gli garantirà un vero e proprio esercito di ottimi comunicatori in grado di difenderlo e sostenerlo in tutte le operazioni future. In cambio questi nominati potranno agire in nome e per conto di Luna in questioni locali e marginali come attività nei comuni, formazione, tavoli strategici locali e in tutte le attività connesse alla pubblica amministrazione. Lo faranno senza ricevere compenso alcuno e solo ripagati dalla loro propensione a fare il bene collettivo.

Alla fine saranno 8.000 i Digital Champion italiani. Migliaia di persone che si sentiranno, e lo saranno realmente, investiti di un compito: traghettare il nostro arretrato paese in un’era digitale attraverso un cambiamento tecnologico e cogliendo le opportunità che ora la maggior parte della popolazione non ha ancora compreso.
Ottomila è un numero enorme, corrisponde esattamente al numero di comuni italiani; alla fine entreranno in questa operazione quasi tutti quelli che lo vorranno (è possibile iscriversi qui: http://digitalchampions.it/partecipa/ ). Il numero è talmente grande che non servirà essere una web star o un blogger di fama; probabilmente anche un semplice commesso di MediaWorld potrà ottenere la sua nomina. Mi sembra fuori luogo la polemica in atto sulle nomine dal momento che chiunque può essere utile alla causa della digitalizzazione della nazione. (lo potrebbe essere anche senza distintivi, se lo volesse)

L’operazione a mio avviso è vincente e chi si sentirà investito di questo ruolo avrà un compito e una missione: aiutare i suoi concittadini. In questo l’operazione è geniale e da lodare.