Al Digital Innovators’ Summit di Berlino il responsabile dei servizi di gestione del marchio e marketing di BMW, Steven Althaus ha dichiarato: “il Marketing non sarà più il reparto che mette il rossetto sul gorilla“, ha detto. “Diventerà quello che racconta bene le verità oggettive (…) i marchi devono essere trasparenti circa quello che fanno; il pubblico più attraente è quello scettico“.

Quando incontro qualche dirigente che vuole una strategia web aziendale, questo, sgrani gli occhi e si irrigidisca alla mia affermazione: “Sul web la comunicazione che funziona è quella colloquiale, che abbatte le distanze e unisce a livello empatico persone e brand“.
L’interlocutore a questo punto passa a parlarmi della storia aziendale, del nonno che con la valigia di cartone è salito su al nord e che il loro cliente tipo è “la grassa, anziana signora dei quartieri bene di Milano“. Quindi bisogna dare del Lei a chi interagisce e utilizzare una comunicazione patinata e pre approvata dagli uffici: marketing, legale, acquisti, dirigenza e il cugino che tiene il sito. Poi iniziano le richieste su dove ubicare i banner aziendali e cosa ne penso dell’ottima offerta ricevuta dal commerciale delle Pagine Gialle.

Manca il coraggio di imporsi con una comunicazione più efficace

Ho esagerato per farvi divertire ma non si discosta moltissimo dalla realtà, una larghissima percentuale delle aziende italiane intende il web come ad un manifesto oppure uno spot radio/televisivo, faticano a comprendere che sul web la gente cerca altra gente e vuole la conversazione.
Ormai è passato più di un anno da quando Oreo (biscottino di proprietà di Kraft, azienda con oltre 23.000 dipendenti) ha lanciato questo tweet durante il breve blackout del SuperBowl. Il tutto con molto swing, senza passare dall’ufficio legale e marketing per l’approvazione. Il caso è ormai famoso e ha fatto guadagnare all’azienda 36.000 seguaci su Instagram e 15.000 ricondivisioni nei minuti successivi.

Sempre oltreoceano i grossi corporate si sono accorti del real-time marketing paga e crea opportunità, che naturalmente vanno messe nelle mani di persone equilibrate e preparate.
Tanto che ora è prassi vedere cose come questa:

Adobe ha raccontato molto bene, in un piccolo video, cosa accade al vostro spot pubblicitario durante la pausa della partita: