Chi ha a che fare con servizi web e mobile è sottoposto continuamente all’accettazione di contratti con clausole a volte anche molto complicate e che nessuno legge sperando che non comportino conseguenze.
Le aziende ci obbligano ad accettare grandi testi dal linguaggio legale che non leggiamo perché siamo intenti a trovare il pulsante OK senza prestare alcuna attenzione a ciò che stiamo dando come valido. Vi siete mai chiesti cosa ci sia dietro quei testi giuridici enormi? Vi faccio l’esempio di Apple che solo per le condizioni di vendita dall’Apple Store vi fa accettare un contratto di 20 pagine. Anche Facebook non è da meno con le sue condizioni d’uso.

Qualche tempo fa il sito inglese di videogiochi GameStation scrissero, per prendersi gioco degli utenti, nelle condizioni la seguente clausola:

Acquistando su questo sito il primo giorno del quarto mese dell’Anno Domini 2010, ci concedi un’opzione non trasferibile per pretendere, ora e sempre, la tua anima immortale. Se Noi volessimo esercitare l’opzione, l’anima sarà ceduta insieme a tutti i diritti relativi, entro 5 (cinque) giorni lavorativi dal ricevimento di una notifica scritta da parte di gamestation.co.uk, o da uno dei nostri servitori autorizzati.

Lo scherzo ha avuto successo e con la sottoscrizione comportava la cessione dell’anima. Nessuno legge i contratti d’uso, e quindi chi li stila può scriverci quello che gli pare.

Una produzione indipendente ci ha realizzato un interessante documentario denominato “Terms and conditions may apply”, buona visione.

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