Tanto tuonò che piovve, infatti dopo tanta teoria si è passati alla pratica. E’ di ieri la notizia che il primo blogger è stato condannato per istigazione a delinquere, per un reato provocato dai commenti.
Il Giudice ha condannato a nove mesi di reclusione un blogger che forniva informazioni sul degrado urbano della città di Roma, su cui ospitava i commenti degli utenti che si lamentavano delle affissioni abusive incoraggiando la comunità ad azioni di resistenza.
E’ qui il nodo cruciale, il titolare del blog non è stato condannato per diffamazione ma per istigazione a delinquere commessa da i commentatori. Come riporta il Fatto Quotidiano:

Il punto nodale della vicenda è costituto proprio dalla responsabilità del blogger per i commenti postati da terzi, rimasti anonimi, e, per la prima volta, a quanto se ne sa, per contenuti postati in altri siti, da soggetti anonimi,  e ripresi sullo stesso sito.

Afferma il Giudice nelle motivazioni della sentenza:

L’affermazione di T. (titolare del blog) di non controllare il contenuto dei messaggi ricevuti prima di pubblicarli è priva di rilievo ai fini che qui interessano, sia perché formulata in termini assolutamente generici, sia perché la qualità dei contenuti di analogo tenore pubblicati sul blog nel corso del tempo è tale da rendere inverosimile che l’imputato potesse averne ignorato o male interpretato il contenuto

La semplice apertura di un blog (o di una pagina Facebook) potrebbe portarci davanti ad un tribunale, oltre a quello che scriviamo noi stessi siamo responsabili anche di chi commenta, approvandone e non moderando commento. La web è sempre più sotto attacco e ora anche il diritto di critica deve essere fatto con estrema cautela, mi auguro che prevalga il buon senso.