Dopo l’attentato alla maratona di Boston, le migliaia di foto e video ripresi dal pubblico sono stati analizzati dagli stessi autori. Alcune sono state raccolte dal sito http://imgur.com che ha pubblicato tutti i sospettati, ovvero quelli che avevano uno zaino di notevoli dimensioni che consentisse il trasporto delle pentole a pressione in cui era stato confezionato l’esplosivo. In un attentato mai prima di oggi si è avuto a che fare con una quantità così vasta di dati e informazioni da analizzare.

Nel momento in cui scrivo sembrerebbero stati individuati gli attentatori e dalle prime informazioni uno di questi dovrebbe essere stato assicurato alla giustizia. Rimane il fatto che fare l’attentatore, in quest’epoca tutta Twitter e Instagram, è diventato un mestiere impossibile.