Lo ripeterò sempre: questi strumenti di conversazione digitale sono talmente potenti e versatili che non abbiamo ancora visto nulla sul loro reale potere di coinvolgimento.
Mettiamo 800 persone, tutte dotate di account Twitter e mettiamo pure uno staff di social media reporter agguerrito e otterremo un evento che ha la capacità di generare 14.300 tweet (solo con l’hashtag #SMMdayIT). Tanto da tenerlo nelle tendenze Italia per tutta la giornata e secondo solo alla partita della nazionale ai mondiali. L’account ufficiale è stato bloccato da Twitter per ragioni da indagare, forse il raggiunto limite di tweet per account.
Allego l’immagine delle misurazioni fatte oggi, post evento e che ho dovuto rifarle diverse volte perché non credevo ai miei occhi.
SMMDAYIT

Il Social Media Marketing Day, svolto a Milano nei due auditorium del Sole24Ore il 24 giugno e organizzato da Andrea Albanese, ha coinvolto 16 qualificati relatori su tutti i temi del digital marketing. Al suo secondo anno ha dimostrato di essere unreach punto di riferimento in questo genere di manifestazioni in cui esperti del settore espongono in 20 minuti la loro idea (più dieci minuti di domande dal pubblico) la sua arma vincente.
Molti professionisti si sono impegnati nel live tweeting dall’account ufficiale @SMMdayIT tra cui: Emmanuele, Daniele, Roberta, Andrea e gli amici Francesca Borghi, Benedetto Motisi, Gian Marco Cattini. Il team si è coordinato  con le decine di ragazzi Social Media Reporter della Business School de “Il Sole 24Ore“, del Master SNID del Politecnico di Milano e con il supporto delle Community Linkedin ‘Social Media Digital Marketing Italia ,Social Media Marketing Italiano e Giornalisti Professionisti e Pubblicisti Italiani e Social Media.

Una tempesta perfetta (di tweet) e che farà scuola in questo genere di eventi, ma non solo. Gli eventi offline sono il naturale amplificatore di visibilità verso il digital. Cito il terzo teorema di Rudy Bandiera:

Qualunque tipo di promozione basato su eventi che fondono la “real life” con la “digital life” sono il modello dell’advertising di domani: la fusione digital-real-life è la pubblicità del futuro. Di certo non cliccheremo su dei banner e dei link per sempre