Finisco la trilogia degli articoli su come, a mio avviso, si cura un blog nel modo giusto.
Sto facendo una grande fatica con amici e clienti a far capire una una regola che evidentemente è dura da accettare: il blog, corporate o personale, richiede mesi per avere un minimo di seguito. I primi mesi sono duri e frustranti, serve molta energia creativa e psicologica per crederci a dispetto delle poche visite giornaliere, che ci faranno pensare: “ma cosa lo sto facendo a fare?!”
Se ci crederete, dopo un certo periodo di duro lavoro, comincerà a crescere e a darvi enormi soddisfazioni e da quel momento la strada sarà molto più facile e appagante. Proprio come afferma Rand Fishkin, CEO di Moz

Prevedete di investire nel blog per molto tempo prima di vederne un ritorno. Il web è grande, rumoroso e se non siete disposti a investire tempo ed energie nel medio periodo il successo sarà quasi impossibile. Se siete alla ricerca del ROI a breve termine, o un rapido percorso per il riconoscimento, il blogging è la strada sbagliata. Si può rimanere senza risultati per mesi e anni, periodo nel quale riuscirete a imparare e migliorarvi ottenendo alla fine qualcosa di notevole che vi ripagherà.

Trovare i contenuti giusti, la costanza quotidiana (almeno nei giorni feriali) e l’evoluzione che avrete nel creare un contenuto che il vostro pubblico apprezzerà farà il resto.
Faccio un esempio reale con il mio blog (skande.com). Iniziato a gennaio 2011 ho scritto per nove mesi avendo una frustrante media di 30/35 visite giornaliere, poi come vedete le cose sono andate decisamente meglio.

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